Fulvione, il gladiatore degli sferisteri

FULVIO NATTA detto "Big Bomber" nato ad Asti il 05/07/1966 è originario di Grazzano Badoglio.

Inizia la sua gloriosa carriera all'età di 16 anni nel 1982 collezionando qualche presenza nel Grazzano, secondo classificato nel Torneo del Monferrato. L'anno successivo diventa titolare e rimane nel team di Adriano Fracchia fino al 1986, vincendo due titoli (1985 e 1986). Chiuso dai senatori della squadra e desideroso di emergere nel 1987 passa al Moncalvo dove gioca fino al 1990, con la maglia aleramica vince altri due campionati (1988 e 1990).

Nel frattempo Fulvio con la sua maniera di giocare aggressiva aveva conquistato le preferenze sia degli appassionati che dell'opinione pubblica che lo vedevano come il futuro dominatore delle stagioni successive. Nel 1991 passa al Vignale. Con i gialloneri raggiunge la finale dove però deve arrendersi al Montemagno di Marostica e Medesani. Nel 1992 passa al Rocca d'Arazzo. In riva al Tanaro il matrimonio fra Natta ed i tifosi locali diventa qualcosa di devastante ma in semifinale dopo una partita molto polemica è il Vignale di Medesani ad aver la maglio. Nel 1993 il passaggio al Montemagno ed un altro stop in semifinale, sempre contro il Vignale. Dopo una lamentela delle grandi squadre avvenuta l'inverno successivo quasi tutti i big del muro passano al campo libero, il Montemagno allestisce un quintetto molto valido, affiancando a Natta, Sampietro e Mimmo Basso ma colleziona soltanto un quinto posto nel Campionato Regionale di Serie B. Ritorna a muro l'anno successivo, vincendo con i biancorossi altri due tornei (1995 e 1996).

In quel tempo Natta, all'apice della sua parabola sportiva, aveva una sicurezza ed una voglia di vincere senza eguali. Sui campi in cui si esibiva il pienone di pubblico era assicurato ed aveva un enorme seguito di tifosi che ad ogni occasione lo osannavano come un gladiatore. Forse fu proprio quella sicurezza a tradirlo.. Nella finale 1997, Montemagno-Moncalvo, in vantaggio per 10-2 esce sconfitto a fine gara per 19-17 fra l'incredulità dei suoi tifosi.

Nel 1998 passa al Castell'Alfero dove domina la stagione regolare e stravince i play-off, conquistando il suo settimo titolo monferrino. Nel 1999 però il Torneo a Muro giunge in punto di morte ed il team di Perissinotto si iscrive alla serie C regionale. Nel frattempo il grande organizzatore Mauro Bellero era riuscito a salvare il Torneo istituendo un edizione amatoriale con 8 squadre al via. L'anno successivo Fulvio Natta diventa l'uomo simbolo della rinascita del Torneo, la sua presenza fa da calamita per il ritorno di molti giocatori e lui torna, dopo tredici stagioni di esilio a vestire la maglia del Grazzano. Domina la regular season ma in semifinale è l'outsider Real Castell'Alfero capitanata da Silvano Demarchi a fare un miracolo esterno in Piazza Cotti. Nel 2001 Monti e soci gli affiancano Beppe e Davide Tirone e finalmente il Grazzano ritorna Campione del Monferrato.

Nel 2002 squadra confermata e favori del pronostico. Stavolta in semifinale però il miracolo lo fa il Grana di Stefano Panzini e a fine campionato il Grazzano si ritira dalla competizione. In quegli anni il carisma di Natta continuò a crescere, lui stesso si preoccupava della buona riuscita del Torneo e di addestrare giovani leve con l'intento di continuare questa grande tradizione. Numerosi furono i suoi interventi, spesso polemici, durante le riunioni del Comitato organizzatore. Nel frattempo si accasa al Moncalvo, dove in due stagioni conquista un secondo posto (2003) ed una Coppa Italia (2004). Grande ritorno a Montemagno nel 2005 dove conquista un terzo posto ed è finalista nel 2006 con la maglia del Moncalvo. In entrambi i casi a vincere il Torneo sarà il suo eterno rivale Emilio Medesani, leader del Castell'Alfero.

Nel 2007 stagione incolore a Rocca d'Arazzo dove non entra nei play-off. Arrivato a quarant'anni Natta ormai fisicamente appariva logorato da anni di sforzi sovraumani dettati dal suo gioco offensivo. Decide così di abbandonare il muro e nel 2008 scende in serie D con l'Antignano dove ritrova un suo ex grande gregario, Aldino Carretto. Cambia idea nel 2009, ritorna al muro con la maglia del Vignale nel ruolo di mezzovolo dopo aver individuato nel giovane Manuele Tirico un'ottima spalla. Conquista un secondo posto sconfitto in finale dal Tonco.

Scende in serie B-muro nel 2010 abbracciando il progetto del San Maurizio, società ambiziosa di emergere nel Torneo. Conquista la finale, contro il Montemagno, dove però in seguito ad un furibondo litigio con il pubblico abbandona il campo sul punteggio di 8-10, ponendo una drastica fine ad una carriera gloriosa che lo aveva visto essere uno dei più apprezzati interpreti della specialità con 8 vittorie nel suo palmares ed una valanga di show, anche extra sportivi, regalati agli spettatori monferrini. Attualmente gestisce a Grazzano l’azienda agricola insieme al fratello Dario, è un affermato produttore di vino ma anche un noto "trifulau". Dopo qualche anno di assenza dagli sferisteri ultimamente capita spesso di incontrarlo a bordocampo a tifare il suo Grazzano. ALE' FULVIO......

Così lo ricorda Giulio Griffi, suo presidente ai tempi del Montemagno: " Fulvio secondo me è stato il piu forte, ai suoi tempi erano pochi i giocatori in grado di contenerlo, chi osava aggredire la sua palla era destinato a fare fallo . Era in grado di vincere praticamente da solo ma spesso il suo nervosismo purtroppo lo ha frenato ".

La favola del Miliu. Il Re del Monferrato

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