Perchè Cerot è Cerot

ALCUNI GUSTOSI ANEDDOTI TRATTI DAI LIBRI DI DIEGO SCIUTTO

in foto il Campionissimo attorniato dai tifosi ovadesi

Ho ritrovato il portafoglio

Che Aldo Marello sia una persona che non disdegna a tirare a far tardi è cosa risaputa nell'ambiente del tamburello. E così è stato anche in occasione di una "12 Ore", terminata la quale, il bravo "Cerot" aveva messo su un gruppetto di amici e si era posizionato in un bar del centro di Ovada. Il tempo passa e tutti coloro i quali siedono attorno al tavolo iniziano a sbadigliare ed a fare fatica a tenere gli occhi aperti. Poco dopo ci si alza dalle sedie e si arriva in prossimità delle rispettive automobili. Di andare a letto non se ne parla proprio, "Cerot" tiene ancora banco. Finalmente la lunga serata si conclude, abbracci e baci e buonanotte a tutti. Passa pochissimo tempo e "Cerot" telefona ad una persona che era nel gruppo dicendole che aveva smarrito il proprio portafoglio e se gentilmente poteva controllare nel posto in cui era stata parcheggiata la sua vettura. Di fronte a simile richiesta il controllo viene effettuato ma con esito negativo, ne viene informato "Cerot" e poi, per davvero, a letto. In piena nottata squilla il telefonino della persona di Ovada. Attimi di preoccupazione su quale possa essere la causa di simile telefonata, poi alla classica domanda: "Pronto", risponde "Cerot" il quale avvisava di aver ritrovato il portafoglio cadutogli sotto il sedile della propria vettura. Su quale sia stata la risposta dall'altra parte del telefonino meglio soprassedere.

Mocassini

Nel palmares del Cremolino figura, tra gli altri, il titolo di Campione d'Italia di serie B ottenuto nel 1998. Per raggiungere tale impresa ha dovuto anche affrontare una gara in quel di Cunico, squadra nella quale militava Aldo Marello "Cerot". Al momento di scendere in campo, il campione astigiano si accorge di essersi dimenticato le scarpe da gioco. Per far fronte alla dimenticanza si affida alla generosità di un suo compagno di squadra che gli presta un paio di scarpe di riserva. La gara ha inizio, ma dopo pochi giochi la calzatura, troppo stretta, inizia a fargli male e così "Cerot" sceglie di giocare con i mocassini che indossava in precedenza. Non occorre molto a capire che la sua resa di gioco ne viene di molto condizionata, nonostante ciò la sua compagine uscirà sconfitta di misura con il punteggio di 13-11.

Cerot è Cerot

Il suo nome compare di diritto tra i grandi di sempre nella disciplina del tamburello,
si tratta di Aldo Marello, il popolare "Cerot" capace di lasciare ottimi ricordi ovunque sia stato. La sua carriera è stata brillante, ma il suo palmares avrebbe potuto essere ben più cospicuo se avesse scelto di fare del tamburello una passione unica. Invece Cerot di passioni ne ha diverse tra le quali la musica e la bevuta di un buon bicchiere di vino. Per lui ciò che conta è l'amicizia, il trascorrere insieme ad altri momenti di svago e di allegria. La sua è diventata una figura degna dei migliori giullari che sanno divertirsi e fare divertire. In Ovada è stato protagonista della conquista dello Scudetto, ma di lui sono in molti ad averne apprezzato, oltre le indubbie capacità di gioco, la simpatia e l'umanità, pregi che gli fanno onore e poi, scusate: Cerot è Cerot.

Presentato ad Ovada il libro "Tamburello. Aneddoti e fotografie" di Diego Sciutto

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