Presentato ad Ovada il libro "Tamburello. Aneddoti e fotografie" di Diego Sciutto

Per una sera Ovada ridiventa capitale del tamburello per rinverdire la celebre definizione di Renzo Bottero.

Salone strapieno alla Società operaia di mutuo soccorso per la presentazione del libro di Diego Sciutto "Tamburello. Aneddotti e fotografie" già autore dell'apprezzato "Il tamburello nell'Ovadese" edito nel 1993, il cui ricavato andrà interamente devoluto all'Associazione Vela con cui vi è una collaudata collaborazione con la 12 ore organizzata da Vanda Vignolo.

Il volume come anticipato alla stampa locale non è un sequel del precedente ma una raccolta di aneddoti che hanno nel tamburello il proprio filo conduttore. Vengono ricordati bravi giocatori da Gian Marco Barisione a Giuseppe "Frascarino" (premiato nell'occasione) ed al tempo stesso atleti di secondo piano che però hanno calcato a lungo i terreni di gioco. Nella volontà dell’autore c’è il tentativo di presentare il gioco del tamburello non attraverso le gesta ed i risultati agonistici, ma più semplicemente raccontando episodi, anche marginali, che hanno avuto il merito di essere tramandati nel tempo nei ricordi dei protagonisti.

Alcuni citati in sala come il memorabile taglio del bosco da parte del Cremolino come segno tangibile degli enormi sacrifici per allestire una formazione competitiva. Una parte consistente della pubblicazione è costituita da fotografie di squadre o singoli atleti. Anche in questo caso si è dato spazio a tutti quanti hanno impugnato il tamburello e non solo ai più bravi come il tributo al mitico Bonnie, cambio tamburello del Castelferro. Il libro quindi con la doppia funzione di far parlare di una disciplina un tempo tanto amata e praticata nella zona e, soprattutto, di sostenere iniziative di utilità sociale. Un vero tributo alla passione per un gioco che rappresenta un patrimonio storico e sociale dell'ovadese che non a caso ancora oggi possono vantare due squadre in Serie A tale da calamitare l'attenzione dei tifosi piemontesi per vedere all'opera i big del momento e gli squadroni del nord est, e una radicata attività giovanile che si sviluppa a partire dall’ambiente scolastico. Proprio per questo parlare di tamburello nell’Ovadese significa aprire uno spaccato su una delle attività ludiche più popolari e alla portata di tutti.

Tale situazione è stata ben rappresentata nell'intervento del più grande giocatore degli ultimi 15 anni Manuel Beltrami in cui rievoca la prima Coppa Italia vinta giovanissimo a Cremolino nel 1995 con la squadra del Tuenno. In seguito si è soffermato sulla lunga ed inimitabile striscia vincente a Callianetto dove oltre alla crescita sportiva vi è stata quella importantissima sul piano umano. Ora rinnova l'appuntamento ai tanti tifosi piemontesi di seguirlo nelle trasferte del Castellaro a Carpeneto e Cremolino

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