L'inizio del campionato Italiano di serie A di tamburello è previsto per il 16 marzo. A circa un mese di distanza da quella data, ci accingiamo a valutare chi possa essere la favorita nel 2014.
Quest'anno sarà diverso. Quest'anno mancherà la squadra con scudetto e coccarda sulla maglietta, mancherà la squadra che ha riscritto ogni record, la squadra che per anni ha vinto già prima di scendere in campo. Troppo forte, invulnerabile, che senso ha un torneo in cui si gioca solo per il secondo posto? Quest'anno al campionato di serie A mancherà il Callianetto. Un po' come se alla torta al cioccolato venisse a mancare il cioccolato.
Un'assenza pesante per noi, non solo perché Callianetto era garanzia di successo per la nostra provincia, ma anche perché Asti non sarà rappresentata da nessuna società nel prossimo campionato: non succedeva dal 1999. Dopo il buco nero degli anni '90, in cui unica occasione per ammirare i campioni di serie A nell'astigiano era l'evento della Supercoppa, il Callianetto ha raggiunto la massima serie nel 2000 e in un paio di stagioni il patron Alberto Fassio ha allestito una squadra perfetta. Il traino del "Dream Team" per qualche tempo ha fatto scorrere latte e miele. Il perielio, con tre squadre in serie A (Callianetto, Montechiaro e Castell'Alfero), è stato raggiunto nel 2004, a livello numerico; sul piano dei risultati nel 2006: Callianetto primo con lo scudetto e Montechiaro, migliore tra i "terrestri", al 2° posto.
L'ondata di entusiasmo ora si era già esaurita da qualche anno. Dobbiamo vedere il 2014 come un ritorno agli anni '90? Anni bui, senza vessilliferi a tenere in alto il nome di Asti, eppure è in quegli anni che si è tornati a seminare tra i giovani, e nella nostra provincia terreno fertile per il tamburello non n'è mai mancato. Frutti di quel semenzaio si vedono ancora oggi perché, mancheranno le squadre, ma i giocatori astigiani in giro per la serie A a fare le altrui fortune sono su per giù una quindicina. Non solo: 6-7 di questi sono under 30 che partiranno titolari o a fondocampo o da mezzovolo. Asti terra da esportazione, e di qualità, perché nessuna provincia, in questa fascia d'età, offre di più all'élite del tamburello.
I nostri giovani girovaghi saranno Alessio Basso, il solo rimasto in Piemonte, mezzovolo a Cremolino (AL); Riccardo Bonando, della Val Cerrina ma astigiano di adozione, a Cavriana (MN); Ivan Briola, che insieme al fondocampista Luca Merlone (e non solo) formerà un Castiglione delle Stiviere (MN) molto astigiano; Samuel Valle, che farà lo stesso a Medole (MN), in compagnia dei cugini di Chiusano; e infine il giovanissimo Davide Gozzelino, che sarà mezzovolo a Sabbionara (TN). A rigor di logica dovremmo inserire nella lista anche Yohan Pierron, francese di nascita, oui, ma cresciuto e diventato campione tra di noi. Dove arriveremmo se aggiungessimo loro anche i terzini o gli over 30? Mica male per una provincia che non avrà nemmeno una squadra nella prossima serie A. L'evidente contrasto non suscita qualche riflessione?