È la semifinale più equilibrata e di più alto livello tecnico: molti ritengono che il vincitore sia poi destinato a conquistare il titolo italiano. Raviola e Campagno sono abituati a scontrarsi in semifinale. Lo scorso anno la sfida ebbe un esito sorprendente: i due vinsero le rispettive gare casalinghe per 11-8 e 11-9, poi nella «bella» ci fu il tracollo di Raviola, che perse addirittura 11-0. Nel 2016, invece, la stessa sfida fu vinta da Raviola, che sconfisse Campagno a Canale per 9-11, perse a Cuneo 10-11, ma si aggiudicò il terzo incontro per 11-6.

I due allenatori
I due allenatori, in attesa dell’ennesima sfida, non si nascondono dietro dichiarazioni di circostanza. «Abbiamo scelto noi di giocare la prima semifinale in trasferta - ha detto il canalese Ernesto Sacco -, perchè qualora dovessimo perdere, avremmo la seconda gara in casa e non saremmo costretti a giocare con l’acqua alla gola. Campagno sta bene; ultimamente non era brillantissimo, ma si è ripreso. Non cerchiamo scuse: se perdiamo è perchè gli altri sono stati migliori. Non credo che chi vince la nostra semifinale abbia la strada spianata per il titolo: nell’altra sfida c’è un giocatore arrivato davanti a tutti in classifica e il campo ha sempre ragione. La finale è ancora lontana e per arrivarci bisogna far fuori Raviola, che quest’anno ha fatto ottime cose».
«Negli scontri diretti siamo 2-2 - ha replicato il cuneese Giuliano Bellanti -, quindi sarà una partita equilibrata e, mi auguro, anche bella. Raviola e compagni stanno bene. Partite del genere si vincono solo lottando fino alla fine. La tecnica non basta, ci vuole qualcosa in più». Per Raviola quella di oggi è la partita numero 250 in serie A; Campagno ne ha appena festeggiate 350.