La notizia della morte di Flavio Bertagnoli ha colpito profondamente il cuore dei numerosi tifosi dei tempi d'oro del tamburello quando i Salvi di Verona dettavano legge su tutti i campi d'Italia, trascinati da quel mostro di classe che è stato Salvatore Tiziano Biasi in arte solo "Tore".
Periodo quando la Corte Salvi di San Massimo di Verona sfornava fuoriclasse a ripetizione tali Ferrarini, Meante, Cerpelloni, Bertagnoli, Elio Tezza, Renzo ed Aldo Tommasi senza contare tutta la progenie dei Biasi da Orfeo a Sergio, troppo difficile stilare un elenco completo, ma Luigi,"il mitico Mutanda", Tore ed Armandino meritano un accenno, un imperituro ricordo ed un inchino di riverenza e devozione.
Flavio Bertagnoli ovvero "il Bomba" per tutti, carattere gioviale gran battitore e combattente nato lascia a 58 anni, la moglie Stefania, 3 figlie e nipoti: da qualche anno aveva appeso il tamburello al chiodo e non seguiva più le vicende sportive di quello che è stato il suo sport. Era ammalato da qualche anno, ricoverato ed operato alla vescica sembrava sulla via della guarigione: poi sei mesi fa l'improvviso aggravamento e poi la morte avvenuta sabato scorso. La sepoltura sarà domani mattina a San Massimo di Verona dove converranno tutti quei tifosi e sportvi che hanno vissuto la splendida carriera della corte Salvi che tanti ancora ricordano. Grazie a Tore Biasi che telefonicamente mi ha relazionato sulla splendida carriera di questo grande attore del palcoscenico tamburellistico. Ai parenti, agli amici ed ai tifosi giungano le condoglianze della nostra redazione Sportiva.
La Nazionale Italiana a Pezenas (Francia) Accanto a me Flavio Bertagnoli, Renzo Tommasi, Celestino Corradini, Carlo Ballarini
Sotto: Renzo Artuffo, Tore Biasi, Luigi Pagani.