Sacra Rappresentazione della Natività - Revigliasco d'Asti
12° edizione
Ogni anno, alle ore 22 del 24 dicembre, Revigliasco d’Asti rivive il Mistero della nascita di Gesù attraverso la Sacra Rappresentazione della Natività. La manifestazione, organizzata dalla parrocchia con il patrocinio del Comune di Revigliasco, della Provincia di Asti, dell’Unione Collinare “Terre di vini e di tartufi”, del Progetto culturale e delle Comunicazioni sociali della Diocesi di Asti, vuole proporre al pubblico un momento di riflessione interamente dedicato al significato spirituale del Natale, invitando i partecipanti a entrare fisicamente in una delle pagine più belle del Vangelo. Non si tratta di un classico presepe vivente, ma di un’esperienza di teatro popolare dove, supportati da un testo narrativo, scritto da Paolo Maccario e letto da Erika Marello e Giuliano Gerbo, e da una colonna sonora che alterna brani musicali a canti eseguiti dal vivo da Ilaria Marello, oltre cento figuranti in costume d’epoca animano gli angoli più suggestivi del centro storico riproponendo i momenti salienti della Natività, dall’Annunciazione alla visita dei Magi.
Dopo il ritrovo in via Bertolotti, lungo la salita che conduce alla chiesa, i partecipanti assistono alla prima parte della rappresentazione in piazza Garons dove si svolgono le scene dell’Annunciazione, della visita di Maria a Elisabetta, dell’annuncio del censimento e della partenza di Maria e Giuseppe per Betlemme.
Piazza Vittorio Alfieri, trasformata per l’occasione nel villaggio della Giudea, fa da sfondo alla seconda parte: l’arrivo di Maria e Giuseppe per farsi censire, la natività, la visita dei pastori e dei Magi.
A rivestire i panni della Sacra Famiglia saranno per la quarta edizione consecutiva Claudio e Barbara Cardettini con il loro piccolo Paolo, subentrato al fratellino Luca, protagonista della nona e decima edizione, mentre Riccardo Fassone, nel ruolo del pastore, interpreterà tre monologhi che accompagneranno il pubblico alla scoperta dei valori autentici del Natale.
Ingresso libero
ALDO MARELLO "CEROT" RACCONTA LA SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITA' DI REVIGLIASCO D'ASTI.
Proverò, in qualche modo, ma credo sarà difficile per me spiegare ad un pubblico sempre più variegato ed eterogeneo il significato del mio Natale e soprattutto l’atmosfera che circonda da sempre l’evento nella sua globalità. Quando ero piccolo la sera prima andavo a dormire presto, senza far rumore, sognando i regali di Gesù Bambino, meravigliosi anche perché attesi per un anno intero. Ai tempi del Collegio il periodo natalizio significava vacanze, le più lunghe dell’anno scolastico. Poi con il passare degli anni l’entusiasmo pian piano si smorza perché ormai le verità sono state rivelate. Ma quando meno te l’aspetti ecco che arriva puntuale il momento di ricominciare a credere che «quel Natale», pur avendo cambiato abito, travestendosi da veicolo pubblicitario per botteghe e supermercati, può ancora affascinarti ed insegnarti qualcosa capace di spronarti a fare. Succede che 11 anni fa Revigliasco decide di riprendersi il Natale, riscoprendo la semplicità del passato attraverso una rilettura delle antiche bibliche pergamene di Paolo Maccario, che reinventa l’atmosfera coinvolgente del Presepio. La partenza è difficile come tutti gli inizi: c’è tanta confusione ma la voglia di fare è tanta ed i revigliaschesi pronti a migliorare, a calarsi in abiti inconsueti con l’intelligenza e la serietà di chi sa come e quando affrontare e superare le situazioni più difficili. E quest’anno sarà ancora così, un paese unito per affrontare insieme questa ennesima fatica: ci saranno anche tanti bambini accanto a nonni e genitori con altri personaggi venuti anche dai paesi vicini. Il villaggio di Betlemme, studiato nei minimi particolari, è pronto già da qualche giorno ed i palcoscenici occuperanno siti diversi prima di raggiungere il piazzale antistante la Chiesa dove si consumerà l’ultimo atto della Natività. Erika e Riccardo saranno i fini dicitori ed accompagneranno i presenti lungo l’intero corso del programma, Ilaria accompagnerà i cambi di scena con canti natalizi tradizionali ed i vagiti del piccolo Paolo Cardettini ci porteranno oltre le più squisite emozioni. E per un altro anno sarò ancora Michea, profeta del VIII° secolo a.C.n. al tempo della cattività babilonese e ancora una volta cercherò di spronare gli esuli a non disperare.
Video celebrativo 10^ edizione