E' mancato Angelo Cordioli, gigante della Belladelli Quaderni

La formazione della Belladelli Quaderni: in alto da sinistra Ballarini, Cordioli. Aldrovandi sotto: Perina, Aldo Tommasi: manca nella foto il grande mancino Bortolazzi.

Voci dal oltre Mincio parlavano allora dei mitici Belladelli Quaderni di Villafranca di Verona che da qualche anno stavano dominando la scena del tamburello nazionale. In un giorno di settembre 1964 chiesi a Louis Angeli, un italo-americano con parenti a  Revigliasco di portarmi a Murisengo: tra i rivali la possibilità di vedere alcuni fuoriclasse dove nel pomeriggio si sarebbe esibita la blasonata squadra veneta, che pochi giorni prima aveva vinto il suo quarto scudetto consecutivo, contro una selezione locale che vedeva tra le sue fila alcuni campioni d'Italia del 1960 con il FIAT di Torino. Voglia di tamburello ma anche sorpresa per la presenza del gigante Angelo Cordioli, battitore incredibile, un po' statico alla rimessa dove primeggiava il mitico Aldo Tommasi che non ha bisogno di presentazioni. In un futuro abbastanza vicino la squadra verde sarebbe stata una presenza continua sui nostri sferisteri. Quella squadra vincerà ancora altri due campionati prima di cedere lo scettro alla formazione dei Salvi, con il fuoriclasse assoluto Salvatore "Tore" Biasi. La formazione? La ricordo bene: Tommasi, Cordioli, Marietto Perina, Carlo Ballarini ed il Maresciallo Bruno Aldrovandi. Ebbene, proprio mentre sto scrivendo, si sta svolgendo nel cimitero di Camacici, in prossimità del Lago di Garda, l'ultimo atto della sua vita terrena. Angelo dopo l'ultimo scudetto del 1966 era uscito dalla scena sportiva pur continuando a giocare nelle squadre minori del veronese. Personaggio schivo e taciturno è entrato nella fantasia degli sportivi per le sue performances alla battuta dove non aveva rivali, quando i campi erano ancora sui 110 metri: si ricorda di lui una battuta sul campo della piazza di Moncalvo dove sollecitato dai tifosi sparò una pallina sui tetti, con un metraggio intorno ai 130/140 metri: davvero incredibile. Credo sia  doveroso stringersi attorno ai famigliari che lo piangeranno con profondo dolore: per quelli come me un ricordo infantile che prolungherà il suo mito per tutta la mia vita.

LA SCHEDA di Paolo Monaca

Angelo Cordioli, veronese di San Giovanni in Lupatoto, per la potenza e l'astuzia si puo forse considerare nel complesso il più forte battitore degli anni sessanta. (Remo Gianuzzi).

Inizia con l'Hellas Verona (51/54) dove nel 1952 vince la serie B e nel 1953 la serie A, con la Virtus Bussolengo è secondo nella A del 1959, l'apoteosi quando passò al Belladelli Quaderni dove vince 4 titoli  consecutivi dal 63 al 66. A Quaderni rimane fino al 1969 poi emigra in Piemonte nel 70 a Gabiano e nel 71/72 a Basaluzzo. Nazionale italiano dal 1955.

 

 

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