Elezioni federali, parla il candidato consigliere Flavio Ubiali

Elezioni federali.

FLAVIO UBIALI: PER RILANCIARE QUESTO SPORT SERVONO NUOVE IDEE, NON CHIACCHIERE.  

- Il tamburello nazionale volta pagina. Ed è una svolta storica. Il presidentissimo Emilio Crosato lascia, dopo quasi 40 anni, la poltrona più ambita del Consiglio Federale.  Candidati a sostituirlo sono Nada Vallone, autosospesasi da segretario generale della Federazione  ritenuta, da molti, espressione dell’attuale establishment e il bresciano Edoardo Facchetti, conosciuto nell’ambiente per un buon trascorso da giocatore e di tecnico.   

Facchetti è stato designato dal gruppo “Condivisone e Partecipazione” a cui aderiscono i presidenti dei Comitati provinciali e regionali dove questa disciplina trova la sua migliore ragione d’essere. Nel suo gruppo, in corsa per un posto di consigliere, c’è l’imprenditore bergamasco Flavio Ubiali che nella vita di tutti i giorni dirige diverse attività.  

Poche settimane fa Ubiali ha lasciato la presidenza del Comitato provinciale. Il suo curriculum di tamburellista riporta anche quello di giocatore e di ex presidente del Ciserano.  A capo del Comitato provinciale ha aumentato il numero dei praticanti, ridotto le spese di gestione e realizzato diverse iniziative, molte riservate all’attività giovanile.  Lo stesso si propone di fare in una Federazione che nell’ultimo quadriennio ha visto diminuire di circa il venti per cento le società affiliate.  “Un’ecatombe – chiosa Ubiali - di cui nessuno parla, mentre chi dovrebbe, o meglio doveva cercare soluzioni, vanta conquiste di adesioni in tante, forse troppe, nuove nazioni. La realtà è che il nostro sport sta attraversando un momento di rilevante crisi. Per cambiare rotta e rilanciarlo, servono scelte differenti rispetto a chi l’ha gestito sinora. Queste possono arrivare solo da una nuova squadra”. 

- La tua, presumo. Quali sono soluzioni avete studiato e come pensate di attuarle ? 

 “Riorganizzeremo la struttura federale e lavoreremo per consolidare le società che fanno l’attività vera. Cercheremo pure di ridare vita a quelle società, dal nord al sud, che hanno voglia di riprendere a giocare: dove saremo chiamati interverremo con aiuti ma solo a supporto di progetti seri e controllabili. Di sicuro accantoneremo le stravaganti idee che negli ultimi anni si sono rivelate dei flop”.

- Cerca di essere più preciso, ti ripeto: come ?. 

 “ Contenendo i costi d’iscrizione ai campionati. Coinvolgendo le società in ogni scelta, il nostro programma prevede rappresentanti nominati direttamente da loro in diverse commissioni. Lo stesso faremo con i dirigenti federali periferici, senza i quali non esisterebbe l’attività locale e quella promozionale importantissima per lo sviluppo della disciplina. Con loro instituiremo una consultazione stabile, quella che non ho avuto nei quattro anni di presidente del Comitato provinciale. Alle loro funzioni attribuiremo maggiori risorse per iniziative a far crescere i praticanti e aumentare l’attività. Il programma prevedere anche corsi per nuovi arbitri e specifici per i tecnici e i responsabili delle società”.

- Qualcuno afferma che il tuo gruppo manca di credito nelle sedi istituzionali dello sport: Coni, enti locali ecc. Cosa rispondi ?.

“Non abbiamo le mani in pasta come altri si vantano, anche sin troppo, però non ci mancano le conoscenze e le competenze. Nei mesi scorsi non siamo stati a far nulla in questa direzione. Abbiamo avuto incontri con chi è deputato a gestire lo sport nazionale ricevendo consigli e suggerimenti importanti. Anche su come affrontare dignitosamente la presunta modifica della DSA (Discipline sportive associate n,d,r,) che qualcuno paventa come un pericolo per la sopravvivenza della nostra Federazione”.

- Nel programma riservate una parte dedicata alla volontà di studiare un nuovo modo di organizzare l’attività agonistica, la spieghi in poche parole ?.     

“Per esempio rivedere la formula dei campionati di ogni serie o categoria, ma anche verificare la possibilità di modificare alcune regole per cercare di elevare al massimo le peculiarità spettacolari del gioco, quello che vuol vedere lo spettatore e gli stessi giocatori. Dovremo anche valorizzare meglio l’attività femminile e quella indoor. Tutto questo, ripeto, coinvolgendo nelle decisioni le società, i giocatori, i tecnici e tutti quelli che giornalmente impegnano tempo e risorse per l’attività”.

- Si parla anche di maggiore informazione, di marketing, di promozione...

Se parli di tamburello in tante zone d’Italia, ma anche solamente nelle provincie di Cremona, Como o Sondrio,  tre di quelle che confinano con la nostra, ti guardano come fossi un marziano. Per farlo conoscere e insisto nel dire, per farlo apprezzarlo, serve l’intervento di esperti, non di tuttologi. Qualcuno è pronto a collaborare con noi e ti garantisco che alcune idee che ci hanno sottoposto mi piacciano tanto”. 

- E tu quanto piaci alle società della nostra provincia ?. Quante hanno sostenuto la tua candidatura ?.      

Tutte quelle che hanno i requisiti per votare e, permettimi di dirlo, non poteva essere diversamente. La proposta di candidarmi mi è stata suggerita da loro sentendo le critiche verso l’attuale gestione. Non prometto miracoli ma, quello sì, ci metterò il massimo dell’impegno perché questo sport riconquisti l’interesse, la dignità e il seguito che merita”.

- E se dovessi essere bocciato dal voto ?.

“Non sono un professionista degli incarichi. Accetterò la decisione e continuerò a seguirlo con la stessa passione. Il giorno dopo prenderò il tamburello e andrò a giocare”.      

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