Campagno-Vacchetto, è la sera della Partita

Alle 21 a Canale la grande sfida per le finali scudetto. E il pubblico chiede spettacolo

L’Araldica Castagnole Lanze di Massimo Vacchetto è la capolista playoff: la Canalese Torronalba di Bruno Campagno (padrona di casa) insegue a un punto. Chi vince stasera (dalle 21) a Canale ha più di una possibilità di finire in testa la fase che ammette alle finali scudetto della pallapugno. Ma quello che conta, davvero, stasera, è che la partita, anzi «La Partita» (perchè tale è il testa a testa tra i due più accreditati candidati alla vittoria finale) sia così di nome e di fatto. «Regalateci emozioni» Troppe volte, anche tra Campagno e Vacchetto, si è assistito a sfide «senza emozioni»: troppo forte l’uno o l’altro dei contendenti, a seconda delle circostanze e dei momenti. Quello dello spettacolo resta uno dei grandi nodi irrisolti negli sferisteri, del balòn e del «cugino» tambass. La polemica estiva sulla finalissima scudetto di Vignale, nel tamburello a muro tra il Grazzano e il Montechiaro (19-3) ha rinfocolato il dibattito. Domenica l’attesa rivincita in Supercoppa ha visto prevalere stavolta il Montechiaro (19-16 a Grazzano) dopo tanti ribaltamenti di fronte e applausi entusiasti. I confronti col passato Ma perchè parlare di tambass in una sfida, anzi «la Sfida» del balòn? Perchè la gente degli sferisteri (e ci sono anche tanti appassionati di tamburello che seguono le vicende pallonistiche) vuole vedere il bel gioco, i colpi di fino, ma chiede anche ai campioni di dare tutto per la causa. Ci perdoneranno gli appassionati del balon per questi accostamenti tra due mondi non sempre vicinissimi, ma il fascino di questi sport non può essere confinato ad una disciplina anzichè un’altra. E ci spiace chiamare in causa sempre «i vecchi tempi»: ma chi ricorda i duelli Bertola-Berruti, sa che raramente deludevano le attese. La rivalità era vera, personale ancor prima che sportiva. I tifosi sapevano che con «quei due» il divertimento era assicurato, sempre e comunque. Tornando a stasera, non ci pare che Campagno e Vacchetto abbiano nulla da invidiare (almeno sul piano tecnico) agli illustri predecessori. E allora che diano «fuoco alle polveri», che si concedano alla platea, che giochino da rivali veri quali sono. Non si può aspettare solo la finale scudetto per dare tutto. Il popolo del balòn merita questo palcoscenico e Campagno da un lato e Vacchetto dall’altro ne sono degni interpreti. E poi ci sono sponsor illuminati come l’Araldica di Claudio Manera che hanno investito in questo sogno. Dietro a Vacchetto (atleta e campione di classe superlativa) e alla squadra coordinata da una vecchia «volpe» del balon come Rigo, c’è tutto un paese e c’è tutto un territorio. L’Astigiano culla il sogno di riconquistare uno scudetto di A tanti anni dopo la meravigliosa avventura di «Berrutino» a Monastero Bormida. Ci sono tanti elementi mischiati in questa sfida, ai confini tra Monferrato, Langhe e Roero. Ma stasera i protagonisti dovranno saper dare quel qualcosa in più che poi porta in dote passione e tifo. Senza dimenticare che tra i pretendenti al titolo ci sono ancora un certo Corino e la sua Santo Stefano Belbo. Tutto è lì, racchiuso in un fazzoletto di colline. È la poesia della pallapugno. Che i suoi «eroi» non deludano.

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