Coppa Italia serie A a San Pietro in Cariano

Una partenza arrischiata premiata con un splendida giornata di clima, di vita e di sport.

Si, perchè le previsioni atmosferiche non erano davvero delle migliori almeno per quanto riguarda il Nord dell'Italia occidentale. Ma tutto il guazzabuglio di paure e di intoppi vari non ha sconfitto il desiderio di assistere alla finalissima della Coppa Italia a San Pietro in Cariano, sullo sferisterio che mi vide protagonista nel lontano 1976 quando con l'Ovada riuscimmo a prevalere contro lo squadrone di Renzo Tommasi, poi vincente nella finalissima di Ghisalba (BG), che sollevò, allora molte perplessità.

Ma lasciamo i ricordi al loro posto e veniamo alla gara odierna per vedere l'ennesima sfida tra le due formazioni regine del Torneo, desiderose di mettere in bacheca il secondo alloro d'importanza del variegato mondo tamburellistico. Ancora una volta Monte e Castellaro, due province diverse ma distanti pochi chilometri con tifoserie al seguito per vedere se ancora una volta i veneti di Peroni raggiungeranno lo scopo di aggiungere un altro Trofeo alla loro annata già da sogno. D'altra parte la mantovana Castellaro che per nulla impressionata dal "palmares" avversario che già aveva sudato le proverbiali sette camicie per avere la meglio sui "cugini" del Medole sconfitti solo al "tie break" dopo un'altra partita infinita.

Veniamo alla gara che oltre al sole dominatore di nubi ha portato anche a bordo campo, finalmente, anche il pubblico delle grandi occasioni, quello che sarebbe bello vedere ogni domenica. Colpo d'occhio che finalmente appaga anche per il cromatismo che forma bandiere differenti di colori proiettati verso il cielo. Tra il pubblico anche grandi giocatori del recente passato, felici di incontrare compagni e rivali di tante battaglie. L'inizio è a tutto vantaggio di Pierron e Monzeglio che sembrano davvero in condizione di involarsi verso la meta in poco tempo ma i rivali Beltrami - Merighi e soci non hanno alcuna intenzione di mollare: ne va di mezzo l'orgoglio e nessuno vuol fare brutta figura, con i fratelli Festi in prima fila.

Allunghi e rincorse: questo il motivo di tutta la gara seguita con particolare attenzione da parte del pubblico che non vuole perdere nessun istante della tenzone: colpi, recuperi e "15" son immagazzinati con la forza ed il sudore. Sull' 8 a 4 sembrava fatta per i neo Campioni d' italia, ma una lggero momento di calo consente ai rivali virgiliano di avvicinarsi sino e portare la gara sul 10 pari.

Da quel momento può succedere di tutto mentre l'atmosfera si fa infuocata e l'aria irrespirabile. Alla fine la spuntano ancora i campioni per 13 a 10 ma il dopo gara è esaltante perchè le due tifoserie sono capaci di accettare il verdetto senza forzature, che premia i vincitori ma non cancella la splendida realtà del Castellaro dove ancora una volta si è visto un Merighi capace di tenere il campo come un veterano, pur essendo giovanissimo. (considerazione personale: come mai in certe zone i giovani maturano prima?). Se qualcuno volesse darci una spiegazione in merito saremmo davvero felici di ascoltare e di leggere le conclusioni dei trattati.

Domenica a Capriano del Colle, in Provincia di Brescia, altra sfida, questa volta l'ultima, che vedrà di fronte i Campioni del Monte ed i mantovani del Medole, forti del trio piemontese Petroselli-Dellavalle-Valle giunto, momentaneamente, al capolinea. Le previsioni sono nettamente a vantaggio di Pierron e co., ma si sa che le previsioni hanno il pregio assoluto di venir confutate perchè, alla fine, è sempre il campo che dovrà dare l'ultima risposta. In caso di vittoria i veneti concluderanno un'annata più che trionfale, dopo aver messo in bacheca tutti i 4 maggiori trofei tamburellistici del 2015.

Alla prossima ed ultima sfida con Buon Tamburello, come sempre a tutti.

IL MVP MONZEGLIO CON FRACCAROLI JUNIOR


AMARCORD "Vecchi Campioni"

visita di cortesia a Pio Conati

Renzi, Mario Riva e Salzani

Policante, Ferrari e Remo Righetti

Luca con Ugolini, Riolfi e Cattoi

Armandino Biasi, Catenasso, Cattoi e Felice Bianzina

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