Ovada ancora in alto

Ad Ovada è andata in scena la 12 ore, la partita più lunga dell'anno con atleti di ogni livello accomunati dall'intento di raccogliere fondi per Vela

Ancora una giornata particolare pienamente riuscita ad Ovada, cittadina che il giornalista Renzo Bottero definì alcuni anni fa come "Capitale del Tamburello" grazie all'iniziativa di Marco e Vanda e dall'aiuto fornito in forma gratuita da tante persone che hanno capito ed appoggiato l'iniziativa "revival" , creata sei anni fa per raccogliere fondi validi a sostenere iniziative ospedaliere, indirizzati quest'anno al reparto di Oncologia dell'Ospedale locale. Dicevo giornata riuscita, quest'anno, soprattutto per la numerosa presenza di pubblico e per la giornata di sport e spettacolo, con la presenza contemporanea di ragazzi, ragazze e tanti giovani che con i campioni hanno deliziato i tifosi che hanno manifestato tutta la loro soddisfazione.

Si inizia con il "solito" giro di elicottero da parte di Fausto Parodi, già apprezzato terzino ai tempi del boom ovadese, per testimoniare il suo innato attaccamento al tamburello. Altra chicca degli organizzatori il giro per Ovada a bordo di antiche carrozze, per scoprire luoghi e situazioni che la fretta dei nostri giorni impedisce a volte di percepire ed apprezzare nelle sue splendide realtà.

Da sottolineare la presenza mattutina della squadra del Bonate Sopra di Bergamo, con la presenza molto apprezzata di Gigi Pagani e Giancamillo Previtali, il primo già beniamino ai tempi del glorioso Cremolino, pluricampione il secondo con Renzo Tommasi da capitano ai tempi del Bussolengo. Partita spettacolare contro una formazione mista locale, infiorata di colpi e battute magistrali. I ragazzi ed i bambini hanno trascinato all'entusiasmo i genitori ed i presenti tra i quali alcuni talent-scout ed intenditori che dovrebbero mettere la loro esperienza per far crescere nuovamente l'amore e l'affetto per questa splendida disciplina.

Il pomeriggio ha visto scendere in campo altri ragazzi e ragazze che hanno strappato applausi al folto pubblico presente. E' seguito poi l'esperimento, con qualche curiosità ed alcune incertezze, della partita di "pallone al bracciale", oggi sport di nicchia che soppravvive in alcune "enclaves", ma un tempo sport principe del territorio dell'ex-Stato Pontificio che occupava parte del Lazio, dell'Abruzzo-Molise, le Marche, una parte dell'Umbria e quasi tutta l'odierna Romagna, sino a Bologna. I centri di maggior sviluppo erano, ed in parte sono ancora, Mondolfo di Pesaro, Treia di Macerata, Faenza e Bagnacavallo nella solatia Romagna. Popolarissimi un tempo lo sferisterio di Macerata, costruito ad inizio '900 proprio per le disfide di pallone ed ora luogo di culto della lirica e del teatro, e sopratutto Recanati, patria dell'immenso genio poetico di Giacomo Leopardi che dedicò la splendida "Ode ad un vincitore di pallone" a Carlo Didimi, uno dei campionissimi di fine '700, ricordato ancora oggi a Treia (MC) durante la storica disfida, la prima domenica di agosto.

Prestazione fortemente voluta da Mauro Bellero, profondo conoscitore e cultore di sport antichi, che ha mandato in campo le squadre del Torrione di Portacomaro (Diliberto Giuseppe "Beppone" - La Rosa Emanuele - Macciò Attilio) contro la Monferrina di Vignale (Ettore Boccignone - Bellero Paolo - Stefano Frascara, idolo locale) con lo stesso Bellero nel "ruolo" di "mandarino". I giocatori, tutti traslati dal tamburello, hanno fatto loro meglio ma la difficoltà di reperire palloni dell'epoca (sei triangoli di cuoio cuciti a mano con vescica interna da gonfiare) ha condizionato la prestazione dei singoli che dovrebbe essere rivista in occasioni più ottimali.

Lo spettacolo è continuato sino a sera, mentre tanti campioni del passato passavano chi per gustare lo spettacolo altri per rivedere amici di tante battaglie e per portare il loro contributo per il buon esito dell'iniziativa benefica. Riconoscibili tra gli altri Sergio Zuccotti, da Basaluzzo, Franco Protto, da Capriata, Bottero Giannino, di Ovada ed il popolarissimo sempreverde Angelo Uva. Alla sera solita premiazione con consegna del ricavato all'Organizzazione "Vela" da parte dei componenti del Gruppo "Roby, sempre con noi".

Gioia e soddisfazione da parte degli Organizzatori capaci di fondere lo spirito sportivo con quello umanitario, un connubio che ad Ovada continua a manifestarsi vincente sotto tutti i punti di vista. Una grazie a tutti ed in particolare ancora a Marco e Vanda e ai collaboratori, capaci per un giorno di rinverdire il fascino del tamburello ad Ovada, per molti anni "... vera capitale d'Italia di questo splendido e quasi misconosciuto sport".

Così parlò, almeno, Renzo Bottero.

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