Un amore a prima vista

FIPT - Concorso Letterario “Questo Amore di Tamburello”

Il profumo, le caviglie colme di terriccio rosso, la fronte piena di sudore, gli occhi ancora fissi e l’anima gonfia d’emozioni. Ogni domenica è così, e se non è così è perché mi trovo con i miei bolidi attaccati al suolo di una palestra e il braccio carico per colpire quella palla giallo girasole.

Non credo al destino, ma io e lui ci siamo trovati a vivere insieme all’improvviso senza tempo per scegliere. Ad ogni passo un brivido, ad ogni tocco era un’emozione.

Credo sia stato amore a prima vista. Io ho scelto lui e lui ha scelto me. Semplice. Sono dell’idea che il rapporto perfetto richiede attrazione fisica, mentale e sentimentale. Se manca una componente, il rapporto è claudicante, se ne mancano due è passatempo, se mancano tutte e tre è puro masochismo.

Bè, tra me e lui c’è attrazione fisica, mentale e soprattutto sentimentale. Sono passati già tredici anni da quando ho iniziato a conoscerlo, amarlo e viverlo. Tredici lunghi anni, ricchi di momenti fantastici che mi hanno fatto provare gioie quasi ultraterrene, ma anche di periodi bui colmi di lacrime e delusioni. Un vero rapporto include anche questo, non credete? I primi anni, come in ogni relazione, tutto era perfetto, nessun litigio, nessuna incomprensione. Tutto andava a gonfie vele.

Con il passare del tempo però i problemi e le difficoltà non hanno si sono fatti attendere. Ma l’amore, l’amore vero non può perdersi mai. Molte volte ho pensato di mollarlo, di cambiare vita, di cambiare abitudini, ma poi mi sono fatta un esame di coscienza e ho realizzato che solo lui mi completa e che la mia vita senza di lui non sarebbe nulla: il mondo che mi circonda, la maggior parte delle persone che ho conosciuto e mi stanno accanto le ho conosciuto grazie a lui, e così sono tornata sui miei passi. Ammetto che quando è successo pochi anni fa è stata dura rialzarsi, ma le emozioni e i brividi che mi fa provare sono molti di più delle delusioni e dei problemi che mi crea.

Tutto è iniziato nella primavera del 2002. Un nostro comune amico mi ha presentata a lui. Ricordo tutto come fosse ieri: le sensazioni provate, il tremolio delle mani per l’attesa di quell’incontro che mi avrebbe cambiato la vita. L’ho conosciuto in casa di questo nostro comune amico: era azzurro cielo, splendido, e tutto mio. Da allora sono partite le nostre sfide al muro di casa, sfide che ahimè ho sempre perso. In una giornata d’aprile arrivò una chiamata dal paese Noarna che diede inizio ai nostri primi due anni insieme e alle prime gioie. I quattro anni successivi siamo tornati a vivere nel nostro paese natale, Segno. Quanti pomeriggi passati a divertirsi, a migliorare e crescere insieme!

Arrivò però il momento di cambiare nuovamente aria e provare insieme nuove esperienze. Per i tre anni successivi siamo stati a Tuenno. Tre inverni intensi e pieni d’amore e fatica. Ricordo particolarmente il secondo anno. Una delle più grandi vittorie insieme. Una conquista inaspettata e sudata fino all’ultimo attimo. Nel 2011 ci fu però l’addio anche a questa nuova dimora. Separazione sofferta, per com’è finita quell’esperienza che mi ha portata a vivere emozioni incredibili e a crescere intensamente. E’ durante quei tre anni che nelle stagioni primaverili abbiamo iniziato a viaggiare molto, sempre insieme, sempre uniti, con la stessa voglia di viverci del primo giorno. Il 22 febbraio 2009 primo allenamento a Palazzolo. Prima volta fuori regione. Stagione da incorniciare, gruppo da vivere, vittorie da ricordare. Ma neanche il tempo di ambientarsi e via.

Altra meta altra esperienza. Nella primavera del 2010 ci trasferimmo a Camerano Dove? Bè, un piccolo paesino nell’astigiano. Un paese dove ho lasciato il cuore, non tanto per l’esperienza passata insieme, io e lui, ma per le persone stupende che ho incontrato in quel luogo. Ci furono infatti mesi di agonia e sofferenza che hanno rischiato di staccarci per sempre . Non lo amavo più. Ero arrivata a non sopportarlo. La sofferenza che mi recava era diventata più grande del sentimento, e nonostante le mille vittorie volevo abbandonare questo amore. Mi sono presa una pausa, pausa che mi ha portata a capire che non era lui il problema, assolutamente no. E così lo ripresi con me. Scappammo insieme, e sulla via del ritorno arrivò quella che è stata per me la salvezza. In una calda mattina dell’agosto 2010 arrivò la notizia che ci avrebbe fatti tornare assieme più forti di prima.

San Paolo d’Argon. Il sogno ebbe inizio. Tre anni insieme, io e lui. Tre anni che ci hanno portato a migliorare, maturare e gioire insieme a tante altre persone fantastiche. Avevamo trovato la nostra casa, quel luogo che comunque andavano le cose ti faceva sentire al sicuro. L’amore per lui era cresciuto enormemente, e dopo il secondo anno di permanenza in quel paesino di Bergamo siamo arrivati due volte a vedere la cima della montagna, senza ahimè conquistarla. La seconda volta ha fatto male, fa tanto male ancora. Abbiamo lottato vicini insieme, abbiamo per un attimo sognato, ma alla fine siamo crollati e le lacrime non finivano più. Lacrime che non finivano più, per la delusione di non avercela fatta, di non esserci riusciti. Qualche settimana di pausa e poi la riappacificazione, arrivata per sfinimento nel vederci distanti.

L’anno seguente era iniziato nel migliore dei modi, ma poi, l’abbandono di una caro amico fece andare a rotolo tutto. Ero arrabbiata, arrabbiata pure con lui che non ne poteva nulla. Orgoglio e voglia di dimostrare che insieme possiamo tutto ci ha portato a terminare quei tre anni con dignità, ma anche con tanto tanto amaro in bocca. Durante quegli anni però non ci siamo sentiti soli mai.

Nemmeno ora che ci siamo, purtroppo, dovuti separare dai nostri amici. E’ stata la nostra casa e rimarrà sempre tale: ma visto che io e lui siamo degli amanti del caldo, il 2012 e il 2013 l’abbiamo e lo stiamo passando a correre nella palestra dell’Aeden Santa Giusta. Bè, ve l’ho detto, ci piace viaggiare, con ogni tipo di mezzo: macchina, treno, bicicletta, aereo, ma sempre e comunque uniti. Primo anno difficile, ma ancora una volta, insieme, siamo riusciti a prenderci le nostre piccole soddisfazioni. Ma non eravamo a conoscenza che il meglio doveva ancora arrivare. Come avete capito io e lui siamo una coppia incredibilmente forte. Insieme abbiamo conosciuto persone da ricordare e portare nel cuore, abbiamo vissuto momenti epici, sia positivi che negativi.

Lui è la mia certezza, l’unica mia sicurezza, l’unica vera forza sempre presente, l’unico sentimento che sono certa non tradirei mai e mai mi tradirebbe. Sì. Sono innamorata, tantissimo, e lo scrivo con il sorriso sulle labbra e il cuore che batte forte. Sono innamorata di lui. Lui, il mio tamburello, il mio compagno di vita.

 

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