I MIEI PRIMI 90 ANNI DI UNA PASSIONE “ESAGERATA” PER IL TAMBASS DI BRUNO BONANATE
Il mio primo incontro con Bruno Bonanate, risale nel 1968, nel ristorante Pastrone, ora Tre Colli” , io poco più che ventenne, fui chiamato per caso, forse, ero l’unico giovane, in sala, che si interessava del paese, a far parte della nuova corazzata della pro loco, come segretario-tesoriere, dopo le dimissioni del precedente esecutivo. La nuova pro loco era guidata dal comm. Arturo Migliazza, consiglieri oltre al sindaco di allora Giovanni Conti, erano rappresentate tutte le attività produttive del paese, anche il banchiere, il dottore, il farmacista ed il parroco... Questo rinascimento di idee e progetti per elevare Montechiaro, come a dirla dello storico scrittore Annibale Brosio “pro Montechiaro Spem”. Si inizia una nuova avventura culturale e sportive (tamburello).
Il tambass, si sa è lo sport per eccellenza dei nostril avi, sfide paesane e campanilismi da collina a collina...ed è proprio la domenica o nei giorni festivi che si accende la passione…il divertimento, l’emozione...dei 40 a pari...vinti o persi…da qui nasce la passione “esagerata” per il tambass di Bruno Bonanate, padre di un campionissimo del Tambass Beppe…quanti campioni montechiaresi sono sbocciati sotto la torre del tambass a muro….
Bruno Bonanate, 90 anni, compiuti il 17 maggio, felice nonno bis, si racconta in un pomeriggio d’autunno a casa sua…avevo 30 anni, abitando vicino al campo del tambass della torre, ho comprato un tamburello...ed ho provato a giocare…e mi sono subito appassionato, non solo ho esagerato…con Mario Rolla ed Ercole Ferrante…con la nostra passione “esagerata” , abbiamo costruito un campo da gioco coinvolgendo un’altro campione Luigi Forno “vigin” che ci ha venduto un pezzo di terreno confinante per completare il campo da tamburello. In quegli anni 60, altri ci hanno seguito: Alessandro Vigna di Castell’Alfero, uno dei più grandi allevatori di bestiame italiani, Pericle Lavazza, re dei caffè, di Murisengo, altre squadre Cerrina Valle, Casale, Valle Giolitti, Tonco, Asti, Settime, Cinaglio, Camerano, Monale, Cortanze, Cunico, Montiglio, dove il comm. Rosmino costruì, il lago di Codana con campo da tamburello, Conrotto di Cocconato, figlio di un grande campione che si costruì nel cortile il campo da tamburello. Eravamo a metà degli anni 60, un fervore di entusiasmo, quando un gruppo di dirigenti e giocatori, bussarono a varie porte per gettare le basi di un torneo del tamburello “Monferrato sotto i bastioni” dove nacque il torneo del tambass del Monferrato. Tra i pionieri di quella prima ora, oltre ai vari rappresentanti di Grazzano, Montemagno, Revigliasco, Murisengo, Cerrina e Gabiano c’era anche Montechiaro capeggiato dal nostro Pinin Mark, il resto è storia recente…
Il mio lamento di oggi, verso agli “addetti al lavori” continua, Bruno Bonanate, un fiume in piena, è di rendere più spettacolare questo sport, partite che durano 3/4 ore, sono noiose e scarse di interesse, per creare più passione “esagerata” ci vuole più spettacolo e adrenalina, nel gioco moderno, sarebbe utile giocare con 4 giocatori anziché 5, eliminando il mezzo volo, partite più combattute e spettacolari ed emozionanti che coinvolgono più il pubblico. E’ impensabile che certi giocatori calcano le scene sportive per oltre vent’anni…ci vuole un ricambio di giocatori più frequenti. I nostri vivai, sono pieni di promesse, non demotiviamoli, non vedono l’ora di debuttare in prima squadra, largo dunque ai giovani per dare nuova linfa creativa e lunga vita…esagerata al nostro tambass.