Tutti d’accordo sul teatro di Ovada. “Va intitolato a Dino Crocco”

Ovada, unanime il voto del Consiglio Comunale.

L’iter sarà avviato subito: è già arrivato anche il benestare della famiglia.

Non è più solo una proposta: il Teatro Comunale di Ovada verrà intitolato a Dino Crocco, showman, giornalista, fisarmonicista, cantante morto nel 2010 a 78 anni e che ha portato con orgoglio il nome della sua città in giro per il mondo. L’ha deciso il Consiglio comunale, con un voto che ha messo d’accordo maggioranza e opposizione, da cui è arrivata la proposta ufficiale. Con una mozione del consigliere Angelo Priolo, firmata anche dai colleghi di schieramento, è stato il gruppo Ovada Viva a dare forma a un’idea che circolava e su cui la giunta del sindaco Paolo Lantero, l’altra sera, ha spiegato di essere al lavoro da un po’. «Il nostro voto è pienamente favorevole e lo è per tre motivi – ha spiegato il vicesindaco Sabrina Caneva -. Il primo è che Dino Crocco è stato l’essenza dell’ovadesità. Intitolare a lui il teatro è come intitolarlo a tutti i cittadini. Secondo: un teatro non può essere luogo elitario, deve essere luogo del popolo. Nessuno meglio di Dino Crocco rappresenta questo spirito: artista eclettico, in grado di fare cultura e divertire. E così sarà la sala di corso Libertà, un luogo con finalità anche sociali. Terzo e ultimo motivo: l’emozione. Per gli ovadesi, la figura di Dino Crocco suscita emozioni. Ognuno ha le proprie legate a lui».
Parole che si sono aggiunge a quelle di Priolo, che ha ricordato non solo la carriera da musicista di Dino, specie l’avventura con i celebri Scooters che lo portò anche a Londra e in Sud America, ma anche la svolta sociale, iniziata in particolare dopo l’alluvione di Alessandria del 94.
«Con il microfono di Telecity e trasmissioni come “Per non dimenticare…” e, poi, “Tre minuti con…”, Dino ha acceso la luce su tanti problemi del territorio» ha ricordato il consigliere di Ovada Viva. Non c’è ancora una data per l’intitolazione, ma l’iter sarà avviato subito, visto che sono già trascorsi i dieci anni dalla morte e che è arrivato anche il benestare dalla famiglia dell’artista, «che – come ha ricordato Caneva – anche quando era all’estero, senza provincialismo diceva con orgoglio “sono di Ovada”».
Sarà anche un modo per rilanciare la sala di corso Libertà, riaperta in autunno dopo dieci anni. Si avvicina la data del Concerto di Natale del 19 dicembre, mentre si attende dalla Provincia il nome del gestore. «Siamo quasi in fondo al percorso» ha spiegato l’assessore alla Cultura, Roberta Pareto.

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