Generazioni della pallapugno a confronto Bertola, Berruti, Campagno e Vacchetto

uno sport e le sue solide radici

Anche la pallapugno, che nelle Langhe ha mantenuto radici solidissime, è protagonista di uno degli eventi di Alba Capitale della cultura d'impresa. Stasera, alle 21, nel Pala Alba Capitale in piazza San Paolo, il tema è «Il balon-La pallapugno». A parlarne, stuzzicati dalle provocazioni di Fabio Gallina, «voce» della pallapugno, saranno due grandi campioni del passato e i due più validi atleti del presente, non a caso impegnati nella sfida per lo scudetto. Il ruolo principale spetta obbligatoriamente a Felice Bertola, l'eroe sportivo di queste colline, vincitore di 12 Tricolori, record assoluto: contende al leggendario Augusto Manzo il titolo di campionissimo di questo sport. Bertola ha 77 anni e vive nel «buen retiro» di Gottasecca, dividendosi tra passeggiate nei boschi e cura dell'orto. Suo avversario di epici scontri che hanno segnato un'epoca, Massimo Berruti, 73 anni, 6 scudetti, che alla fine di una carriera travagliata, ha svoltato dedicandosi con successo alla pittura: finalista quest'anno, dopo una dura selezione, del «Premio Sgarbi» a Ferrara. Accanto ai miti, due rappresentanti della generazione attuale: Bruno Campagno, 31 anni e 3 scudetti; Massimo Vacchetto, 28 anni, 5 titoli, il primo dei quali vinto a 19 anni, il più giovane nella storia del balon

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