Rivoluzione balòn. E Alba torna al centro del sistema

Campagno propone: "Il Mermet si chiami anche Toppino"

Non sarà un caso che l'ultimo scudetto conquistato dagli albesi all'ombra del mitico sferisterio Mermet risalga a 5 anni fa e fosse stato cucito sulla maglia dell'allora ancora giovanissimo Massimo Vacchetto. E non è un caso che il ritorno di Alba nella massima serie (per ora solo auspicato) possa avvenire nel 2021 sotto le insegne dell'alter ego di Vacchetto: Bruno Campagno. In questo scorcio d'autunno di un anno che resterà tristemente indimenticabile per l'effetto covid, è infatti capitato che Max Vacchetto abbia ufficilizzato l'addio a Castagnole Lanze (dopo 3 titoli) con destinazione Cortemilia e che Campagno e tutta la sua corte, con una «spalla» extralusso come Roberto Corino, si preparino a sbarcare in quello che un certo Arpino ebbe a definire il «Maracanà della pallapugno». Il Mermet (che Bruno Campagno propone ora di co-intitolare al notaio Vincenzo Toppino, che non solo nel mondo del balòn non ha certo bisogno di presentazioni) è uno di quegli elementi irrinunciabili per chi ama gli sport degli sferisteri, della tradizione. E non si può immaginare in questo momento un balòn senza la rivalità tra Vacchetto (5 scudetti) e Campagno (tre Tricolori) nell'ultimo decennio.
Un dominio interrotto finora solo (due anni fa) dal cuneese Federico Raviola (peraltro - ma questo non toglie nulla ai grandi meriti di Raviola - nella stagione in cui Vacchetto era reduce da un grave infortunio alla spalla destra rimediato ai Mondiali) e con il titolo di quest'anno non assegnato (causa Covid) ma con il trofeo di Superlega conquistato proprio da Campagno.
Adesso Alba, intesa come società guidata da quel grande e illuminato dirigente che è Giulio Abbate e con un gruppo di saggi che fanno riferimento tra gli altri a Franco Drocco (Fondazione Mermet) e Domenico Raimondo (ex giocatore, tecnico, ma «pallonista» a tutto campo) ha presentato alla Federazione un corposo progetto (con tanto di sponsor di «peso») e con il solito, sostanzioso apporto del notaio Toppino, autentico fuoriclasse di questo piccolo grande mondo antico. La società albese ha quindi chiesto il ripescaggio alla Federazione: e come dicono Raimondo e lo stesso Campagno «siamo fiduciosi che l'istanza venga accolta entro il 30 novembre, data in cui scadono i termini».
Ora, al di là del numero di iscrizioni al prossimo campionato (9-10-11 squadre non importa) immaginare un torneo senza l'Albese, cioè senza Campagno, sarebbe come pensare ad un Wimbledon senza Federer o Nadal, ad un Mondiale di moto senza Marquez (Marc ovviamente) o a una F1 orfana di Hamilton, senza scomodare i «soliti» Ronaldo e Messi. Lo stesso discorso varrebbe in astratto anche per Max Vacchetto, naturalmente. L'auspicio, dunque, è che Alba e il Mermet (Toppino) tornino presto al centro del sistema balòn. Con Campagno, ovviamente. 

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