Campagno vuole Alba. Si cerca una soluzione per giocare al Mermet

Ieri il 3 volte campione d'Italia Bruno Campagno in videoconferenza: "Offerta irrinunciabile" L'allenatore Raimondo: "Ci sono idee nuove, chiesto ripescaggio in A"
Bruno Campagno, tre scudetti nella pallapugno, vincitore della Superlega Fipap che ha riempito parzialmente il vuoto del campionato, è ancora «a spasso». Il protagonista - insieme a Massimo Vacchetto (5 scudetti) - delle ultime stagioni del balon con i compagnio è alla ricerca di un ingaggio dopo il clamoroso «licenziamento» dalla Canalese. Trovare una sistemazione, però, non è facile, anche perché i giocatori esonerati vogliono continuare a giocare insieme e non sono molte le società che possano permettersi un ingaggio collettivo così oneroso. Sono sfumati i tentativi di S. Stefano Belbo e Spigno Monferrato.
Non è un mistero che Campagno e soci puntino al Mermet di Alba, l'impianto storico nel quale è stata scritta la leggenda del balon, e che, dopo il «salvataggio» dalla speculazione edilizia che ne voleva fare un parcheggio, si trova desolatamente inutilizzato. Ieri, in videoconferenza, hanno affrontato il problema lo stesso Bruno Campagno; Franco Drocco, presidente della Fondazione sferisterio Mermet, e Domenico Raimondo, allenatore di Campagno e dirigente della Pallonistica Albese, nipote di Romualdo Isnardi sotto la cui direzione lo sferisterio ha conosciuto i fasti maggiori, diventando il tempio della pallapugno (Giovanni Arpino, amico del «mito» Augusto Manzo e frequentatore abituale, lo chiamava «il Maracanà delle Langhe»).
«Dopo l'esonero - ha esordito Campagno - abbiamo avuto contatti con S. Stefano e Spigno che ringraziamo, ma con i quali non abbiamo concluso. Poi è arrivata l'offerta di Alba e non abbiamo potuto e voluto dire di no, è la soluzione alla quale pensavamo fin dall'inizio». «Per noi - ha aggiunto Franco Drocco - è vitale che qui si disputi un campionato d'alto livello, Alba è troppo importante per la pallapugno. Avere un giocatore come Campagno è una garanzia. Sarebbe scellerato non avere il Mermet in A. Da parte nostra inizieremo prestissimo i lavori più urgenti per mettere a norma spogliatoi e servizi. In un secondo tempo ci dedicheremo alla ristrutturazione definitiva, raccogliendo anche gli stimoli giunti dal concorso di idee che abbiamo lanciato».
Per disputare la A e portare Campagno ad Alba ci vogliono molti soldi. La Pallonistica Albese li ha?
«È in corso una rifondazione della società - afferma Domenico Raimondo -; ci sono idee, soci nuovi che entreranno e sponsor, alcuni dei quali hanno garantito un sostegno pluriennale. Vogliamo tornare in A, avendo una società solida, una squadra competitiva e un battitore del calibro di Campagno. Abbiamo già fatto domanda di ripescaggio e speriamo che la Federazione l'accolga. Non vediamo problemi: si sono già disputati campionati a 11 squadre (ma non è detto che tutte le formazioni confermino l'iscrizione, ndr). Ci sono precedenti, ma in ambito federale qualcuno non è d'accordo e chiede il rispetto delle regole, dimenticando che appena due anni fa sono state ammesse formazioni che non avevano le carte in regola. La medesima elasticità dovrebbe essere usata con noi. Campagno "disoccupato" e il Mermet chiuso e invaso dalle erbacce sarebbero un colpo mortale per il balon».
 

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