Montemagno ricorda il partigiano campione di sport

Arturo Ferraro: ricorre il centenario della nascita.

Montemagno ricorda Fugnàsa

Ricorre oggi il centenario della nascita di Arturo Ferraro detto «Fugnàsa», uno dei grandi protagonisti della storia sportiva, ma non solo, di Montemagno e del Monferrato. Sindaco del paese dal 1956 al 1964, fu anche partigiano, insegnante di educazione fisica, campione di balòn e di tamburello, allenatore e poi arbitro di entrambe le discipline sferistiche, direttore della piscina comunale di Asti e preparatore atletico dell'Asta, il gruppo degli Sbandieratori del Palio.

Ferraro (come ricorda lo storico locale Paolo Monaca) era nato a Montemagno il 10 settembre 1920, è morto ad Asti il 16 aprile 2002. Dopo la laurea Isef a Roma nel 1941, era sato in guerra prima tra i Bersaglieri, nei Balcani, e poi nella Resistenza, nella Seconda Divisione Langhe al fianco del famoso Tek-Tek. A partire dal 1948 insegnò educazione fisica in varie scuole astigiane (Gatti, Artom, Vercelli, Giobert e Castigliano). Tra i suoi allievi anche Giovanni Goria, che sarebbe poi diventato Presidente del Consiglio dei ministri, e Giorgio Galvagno, futuro sindaco di Asti, deputato e ora presidente di Banca Cr Asti. A livello sportivo, nei primi Anni '50 salì alla ribalta come uno dei migliori giocatori di pallone elastico del Monferrato. Palleggiatore elegante e sicuro, c'era anche lui nella quadretta di Donato Feliciano che nel settembre del '59 sfidò il grande Augusto Manzo allo sferisterio di Montemagno sotto gli occhi del Campionissimo Fausto Coppi, l'ospite d'onore al "dì dla fera". Sportivo a tutto tondo, alternava con disinvoltura le gare di balòn con quelle di tambass: a metà degli anni '60 fondò la Tamburellistica Montemagno, di cui difese i colori con i compaesani Delio Accornero, Giuseppe Lasagna, Riccardo Moizio, Gino, Ferruccio e Giuseppe Fantino, prima di emigrare a Moncalvo e poi, come direttore sportivo, a Casale, Vignale, Grazzano e Grana.

Fu anche autorevole ed apprezzato arbitro federale, tanto da guadagnarsi l'appellativo di «Lo Bello degli sferisteri».

Arturo Ferraro continua a vivere nel ricordo o della moglie Silvia, 92 anni gagliardamente portati, delle figlie Paola ed Ester, dei nipoti e di tutti coloro che non hanno dimenticato il suo grande impegno di uomo e di sportivo. 

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