Don Amilcare Ruella
È stato l'amato parroco di mezzo secolo. Castelletto Molina celebra oggi i dieci anni della scomparsa di don Amilcare Ruella: al «don» appassionato di pallone elastico l'amministrazione comunale dedicherà una targa impreziosita dal disegno del pittore Ginetto Amerio che sarà posizionata davanti alla canonica. La cerimonia sarà preceduta dalla messa celebrata dall'attuale parroco don Filippo Lodi. Saranno presenti i familiari, i parrocchiani, i sindaci dei paesi vicini in cui ha prestato servizio, Quaranti e Fontanile.
«Da buon albese don Ruella amava il balon – ricorda il sindaco Marcello Piana che l'ha vissuto per 30 anni di mandato da sindaco – ricordo la sua emozione quando venne in paese il grande Massimo Berruti nel 1982, era un grande suo tifoso, fece suonare le campane a festa. Don Amilcare è rimasto nel cuore di tutti».
Don Amilcare arrivò a Castelletto Molina nel 1953. «Fin da bambino dimostrava una predisposizione allo studio, a dieci anni entrò nel seminario di Alba distinguendosi negli studi filosofici – ricorda la nipote Maria Elena Ruella – da giovane rimase affascinato dalle tecniche della comunicazione utilizzate dai Paolini per diffondere il messaggio evangelico, dai giornali, alle riviste, alla fotografia, fino all'uso della cinepresa e della videocamera. La tendenza a innovare fu l' arma con cui riuscì a motivare e interessare i giovani che aveva intorno».