1 Presidente Enrico Costa, è vero che la quasi totalità dei presidenti di società è contraria alla disputa del campionato di pallapugno?
«Lo confermo, perché ho incontrato i presidenti delle squadre di A e B. Le incognite che abbiamo di fronte ci consentono di dare vita a un campionato degno di questo nome? Lunedì il Consiglio federale si esprimerà».
2 Se la decisione sarà negativa, quale alternativa si può proporre?
«Se ci saranno le condizioni si potrebbe dare spazio a competizioni più flessibili e di durata più limitata. Senza obbligare nessuno, ma anche senza mettere i bastoni fra le ruote a chi ritiene di organizzare eventi nel rispetto delle norme».
3 Come ha gestito la Fipap questa situazione difficile? Si rimprovera qualcosa?
«Sfido chiunque a non fare errori in una situazione così complessa. Ci siamo trovati di fronte a eventi del tutto inediti, anche perché, a differenza di altri sport che erano al termine dei campionati, noi dovevamo ancora cominciare. Abbiamo cercato di agire con equilibrio e gradualità. Senza chiudere tutto, ma senza fare il passo più lungo della gamba».
4 Alle elezioni di fine anno per il rinnovo del Consiglio federale si ricandiderà alla presidenza per il quarto mandato?
«Quindici anni sono tanti e auspico, per il sentimento che nutro per la pallapugno, che in molti possano fare meglio di me. La Federazione ha i conti in ordine (non è così scontato visto il destino di altre Federazioni); dal 2004 i costi d'iscrizione a carico delle società non solo non sono aumentati, ma diminuiti; le squadre giovanili sono raddoppiate; fra i progetti di promozione ci sono il Centro tecnico e il Progetto Scuola che hanno avuto una buona crescita. Sono questi solo alcuni dei risultati raggiunti di cui sono orgoglioso e di cui devo ringraziare il Consiglio e coloro che si sono impegnati in questi anni