Salvi, rivive la ”corte dei miracoli”

Un campo da leggenda, tra le case del borgo e mille ricordi che non finiscono mai

domenica prossima 22 dicembre allre ore 10 a Corte Salvi dove si terrà la tradizionale partita dei Babbi Natale.
Sarà una bella occasione per uno scambio di auguri, ma non solo. Come ogni anno, giocatori, dirigenti, fan e amici del Salvi si autotasseranno per la cifra di 10 euro. Tutto il ricavato della giornata, comprese le offerte per gustare le prelibatezze delle nostre insostituibili cuoche, saranno devolute in beneficienza. Quest’anno si è deciso di elargire il contributo all’associazione Centro aiuto Vita di Lugagnano che si occupa di dare supporto materiale e psicologico alle ragazze madri. Il menù del giorno sarà composto da trippe, panini con il cotechino, pandoro e vin brulè. Cosa si vuole di più. Vi aspettiamo numerosi 

Un campo, una storia. un campo da leggenda, tra le case del borgo, lì, poco fuori San Massimo, a due passi da Lugagnano. Il campo di due scudetti, fine anni ‘60, quando arrivavano in duemila, tremila, per applaudire Tore Biasi e i suoi fratelli, sfide epiche da tramandare adesso con un soffio di nostalgia.
Il campo è rimasto a lungo vuoto, dopo gli anni d’oro e il lento, inevitabile declino. Finita l’era dei Biasi, pagato il doveroso tributo a una società che cambia, c’è stato un momento in cui s’è temuto il peggio. Ma quel campo ha resistito. Quel campo è rimasto lì, in attesa di risentire il suono della pallina. Di rivedere gente. Di risentire voci. Di ricordare.
in attesa, soprattutto, che la leggenda riprendesse fiato. E allora, ecco di nuovo maglie biancocelesti. Di nuovo bambini col tamburello, come succedeva una volta, chè il calcio, “ai Salvi”, è sempre venuto dopo. Prima il tamburello, bambino mio, poi puoi pensare al calcio, se vuoi…
Sono nate così, le leggende. Giocatori che hanno segnato un’epoca, che hanno rinforzato squadre di tutta Italia. Renzo Tommasi, il povero Tezza, Perina, Mazzi, Cerpelloni, Meante, la dinastia dei Biasi e quanti altri ancora…E poi anche lui, Flavio Bertagnoli, detto “Bomba”, per quanto forte “tirava”… Anche lui scomparso troppo presto. A lui è dedicato il torneo diventato tradizione. Da lì, è scattata la scintilla. l’anno scorso, il Salvi ha sfiorato la serie B. “Ora ci riproviamo di sicuro” garantisce Luciano Zerbini, il presidente. Discobolo azzurro, a sua volta giocatore di tamburello, che “ai Salvi” c’è nato. “Ce la faremo”. “Ai Salvi” rivive la “corte dei miracoli”.

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