"Non è vero che la Federazione ha boicottato la piazza di Bubbio"

Fabrizio Cocino (vicepresidente Fipap)

Non è passato sotto silenzio l'intervento Gianpaolo Bianchi, imprenditore e sponsor del Bubbio che lamentava le difficoltà della squadra della Langa Astigiana di poter continuare a giocare sulla piazza del paese una volta scalate le categorie del balon. Inevitabilmente cresce il rischio di disaffezione per uno sport che è anche tradizione. E' accaduto che dopo aver conquistato tutto nella serie C1 (campionato e Coppa Italia), da cui si erano auto retrocessi lo scorso anno dopo l'avventura in A nello sferisterio della vicina Monastero Bormida, la quadretta biancocelese abbia rinunciato alla promozione in cadetteria. Sulla questione interviene da Santo Stefano Belbo Fabrizio Cocino, vice presidente vicario della Federazione italiana pallapugno. «Ho letto con stupore l'intervento polemico del signor Bianchi - persona che stimo molto - verso la Federazione: purtroppo sarebbe bastato prendere contatto diretto con qualche rappresentante federale per poter fornire ai lettori una verità dei fatti autentica, che probabilmente Bianchi neppure conosce, non essendo neppure un tesserato federale» puntualizza il dirigente. «Nessuna richiesta da parte del Bubbio è stata sottoposta al Consiglio federale, onde consentire la disputa sulla storica piazza della serie B. Al contrario Bianchi si riferisce ad un'istanza rivolta alla Lega delle società, che a sua volta aveva interpellato i presidenti dei club del campionato cadetto circa il proprio parere, effettivamente risultato contrario, ma non certo vincolante per la Federazione. Sta di fatto che sul tavolo del consiglio non è pervenuta alcuna richiesta dal Bubbio» aggiunge il vice presidente. Lo stesso Cocino rimarca inoltre che «la Federazione da sempre cerca di essere al fianco di tutte le società, e nel caso particolare ha sostenuto per molti anni la deroga al Bubbio al fine di disputare il campionato cadetto sulla propria piazza, fino a quando la società ha conseguito la promozione alla massima serie. Ed invece per quanto riguarda la serie A non era possibile usufruire di alcuna deroga, come da sempre previsto nel regolamento tecnico».
«Questi sono i fatti autentici e non i pettegolezzi, peraltro privi di un riferimento ad una persona precisa, che ha raccontato Gianpaolo Bianchi, che rimarco non risultare tesserato della Fipap - conclude Fabrizio Cocino - ed il mio non vuole risultare un intervento polemico nei confronti del Bubbio, dove ho molti amici e conoscenti, ma una precisazione utile a ristabilire la verità dei fatti».

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