Bocciato ricorso Araldica. Vacchetto-Campagno in campo domani: gara 4

Corte sportiva d'appello conferma la sentenza a favore di Campagno

Domani giocherà la quarta finale scudetto con Vacchetto

Aldo Scavino

La Corte sportiva d'appello della pallapugno ieri ad Alba ha confermato la sentenza del giudice sportivo in merito al ricorso presentato dall'Araldica Castagnolese. Viene quindi mantenuto il punteggio della gara di Cuneo (11-10 per Campagno su Vacchetto); domani quindi, alle 14, a Canale, la finale scudetto riparte col quarto incontro e con Vacchetto in vantaggio per 2-1. 
L'avvocato Gianni Martino, giudice di primo grado, aveva respinto il ricorso, ritenendolo «in parte improcedibile, in parte infondato», affermando, in pratica, che l'arbitro, nel convulso finale, non avesse commesso errori tali da pregiudicare l'esito dell'incontro. Nell'ultimo gioco la caccia decisiva era stata assegnata a Vacchetto e subito dopo era stata sancita con il triplice fischio la fine dell'incontro. Scudetto ai castagnolesi e grandi festeggiamenti in campo. Dopo parecchi minuti l'arbitro aveva cambiato la decisione e assegnato la caccia a Campagno che sullo slancio aveva vinto l'incontro. Immediato il ricorso dell'Araldica che Martino ha respinto. 
La Corte sportiva d'appello presieduta da Gaia Taricco (il presidente ufficiale Stefano Campanello ha dovuto rinunciare perché impegnato a Roma) e composta da Alberto Giordano e Francesca Carpino, sentite le parti rappresentate dagli avvocati Collidà per la Castagnolese, Agnese e Manzone per la Canalese, alle 19 di ieri ha reso noto il dispositivo della sentenza in cui è detto semplicemente: «Si rigetta il reclamo presentato dall'Araldica di Castagnole». Comunicato scarno al quale seguiranno, entro 10 giorni, le motivazioni della sentenza. 
Quello che contava, però, era unicamente sapere se il secondo ricorso era stato accolto o respinto. Da qualche indiscrezione pare di capire che i giudici di secondo grado, a differenza del giudice sportivo, abbiano ritenuto «procedibili» (cioè possono essere esaminati in dettaglio) i punti del ricorso, ma li abbiano ritenuti infondati e pertanto respinti. In sostanza si riconosce che il direttore di gara, accortosi del suo errore, aveva facoltà di cambiare la decisione anche se aveva in precedenza dichiarato chiuso l'incontro. 
I giudici oltre al referto arbitrale hanno esaminato anche le riprese televisive dell'incontro. 
La situazione si è quindi chiarita e domani a Canale la finale scudetto riparte con un gara che, dopo le carte bollate di questa settimana, si annuncia ad altissima intensità emotiva. 

Il presidente Sobrino dell'Araldica Castagnolese: "Abbiamo fatto tutto il possibile"

Maurizio Sala

Araldica Castagnolese-Torfit Langhe e Roero Canalese è una sfida destinata a proseguire sempre nel segno di Massimo Vacchetto e Bruno Campagno coinvolgendo tutto il pubblico del balon. 
Così aveva stabilito lunedì il giudice sportivo Gianni Martino in merito al ricorso presentato domenica dalla società astigiana e così ha ribatido la Commissione federale nell'appello discusso nel tardo pomeriggio di ieri. Dopo novanta minuti è stata pronunciata e subito pubblicata la sentenza. Quattro righe non più appellabili a firma del presidente avvocato Gaia Taricco sottoscritte dal segretario federale Romano Sirotto. Dunque è stato tutto regolare quanto accaduto sabato scorso in gara tre tra Castagnolese e Canalese conclusa con la vittoria confermata alla formazione langarola (11-10) che vale a portare la sfida sul punteggio di 2-1, sempre a favore della compagine guidata da Massimo Vacchetto. 
Così per l'Araldica Castagnolese si tratterà del secondo match ball nel quarto atto della serie tricolore che dovrà assegnare lo scudetto della A Banca d'Alba Moscone. «Era doveroso andare fino in fondo perseguendo lo spirito di voler far chiarezza per una situazione che sabato era apparsa surreale a molti. Tuttavia non nutrivo eccessive speranze affinché il risultato venisse ribaltato. Così è stato. Ma la corsa verso il titolo riprende con ancora più determinazione» ha precisato Mario Sobrino, numero uno della società castagnolese. Nel frattempo, sempre ieri pomeriggio, la quadretta astigiana si è regolarmente allenata agli ordini del direttore tecnico Gianni Rigo e lo ha fatto per la seconda volta sulla terra e col muro dello sferisterio «Gioetti» di Canalese che, secondo programma, sabato pomeriggio ospiterà la quarta puntata di una finale per la prima volta sulla distanza delle cinque partite. Bruno Campagno ha sempre voluto tenersi distante dal "giallo". Lo ha fatto fin da subito anche fisicamente sul campo di Cuneo. Il battitore e capitano della Canalese domani tornerà nella sua "casa", quella che l'ha visto padrone nelle precedenti stagioni. «Abbiamo giocato una buonissima partita, soprattutto nella parte della battuta. Ci meritavamo di vincere e il punteggio ha detto questo per buona parte del confronto. Soprattutto siamo riusciti a dimostrare che non eravamo una squadra da 3-0» il commento di Campagno che poi aggiunge «abbiamo una nuova opportunità e sappiamo che sarà durissima anche a Canale. Non ritengo che il fatto di giocare su questo impianto ci renda i favoriti, anzi sono certo che sarà durissima come lo sono stati i tre match precedenti». Domani fischio d'inizio anticipato alle 14 nello sferisterio di Canale dove i cancelli si apriranno a partire dalle 11,30. 

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