La 12 Ore di Ovada 2019

Sul campo è tornata la squadra campione d'Italia del '79. Raccolti oltre 7.000 euro di fondi per l'auto da regalare all'associazione Vela 

Una giornata quasi primaverile, e ogni tanto oltre, ha permesso lo svolgimento dell'ormai "mitica" 12 ore di Ovada" che quest' anno, oltre al solito scopo benefico, festeggiava il 40° anno dello scudetto vinto nel 1979 con lo squadrone fortemente  "voluto" da un "cast" di amatori che comprendeva oltre al sottoscritto, capitano, Franco Capusso, Beppe Bonanate, Piero Chiesa e Ettore Scatolini, riserva "Chicco "Arata. 12 ore un po' passato in second'ordine soprattutto per un allontanamento dei tifosi dopo lo sfarzo dei tempi trascorsi: domenica invece c'è stato un vero ritorno di pubblico, di sportivi, di amanti e soprattutto di grandi vecchi campioni emozionati ancora oggi nel ricordo di antiche imprese. Al mio arrivo ho goduto nel vedere tanti giocatori in campo e tanti amici sulle gradinate, con i quali ho proseguito un dialogo che di fatto non si è mai interrotto. Così mentre Pagani e la sua arcigna squadra bergamasca dilettava il pubblico contro i locali fuori dalle righe ecco Angelo Uva, Frascara, l'Angelo Eroso alias il Moro, Franco Protto, Ferruccio Rivera, Ighina " il Billy Higgins" del jazz, Eraldo Prato, Roberto Malpetti, Roberto Tretter  discutere allegramente con il Sindaco Lantero, anch'egli stupito per il numeroso pubblico. E proprio al Primo Cittadino è toccata l'incombenza di premiare i Campioni del ' 79 e gli ovadesi che negli anni hanno reso "sportivamente" grande quella che per tanti anni è stata  definita dal grande tifoso Renzo Bottero "La capitale del Tamburello". Il pomeriggio poi ha visto l'esibizione di tanti bambini, contenti di calcare un terreno così carico di gloria, "rimesso" quasi in ordine a velocità vertiginosa grazie all'aiuto di tanti volontari. Un bravo a tutti,  giocatori e tifosi ma un grazie veramente roboante a Marco e Vanda che hanno creato uno "staff" capace di rendere perfetta un organizzazione tutt'altro che semplice. Una giornata "particolare" che mi ha riempito di gioia profonda anche se il ritorno con l'amicissimo Luigi Musso ha rischiato di essere tutt'altro che positivo: una serie di circostanze ha permesso di risolvere al meglio i problemi e alla fine tutto si è risolto con una risatina ed una solenne pacca sulla schiena. Grazie Ovada, grazie ovadesi, grazie ai giocatori, tutti senza grado di classe e grazie ai presenti: l'Augurio di rivederci tutti il prossimo anno nel ricordo dei grandi scamparsi di quest'anno. il già citato Bottero e Cesco Barisione, un'altra anima candida partita da poco ma già per sempre nei cuore dei tifosi. 

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