Agosto 2019 con le tre coccarde

TRE COCCARDE: GRANDI STORIE DI FRATELLI. ED IL GRAZZANO ACCORCIA LE FERIE PER ONORARE MARLETTO

Ci mancava solo il bue grasso a completare un full immersion di sferistica memorabile con le finali di Coppa Italia open del tre discipline a cui vanno aggiunti la festa di Cinaglio ed il ritiro di Alessio Monzeglio nella sera in cui s'infortunava Michele Giampaolo (a saperlo o ad essere più allenati per i teorici delle porte girevoli). Come esemplare unico mi concedo anche quest'anno il vezzo di divagare sulle Coppe Italia manifestazioni di fascino con sempre belle storie pur nell'imperante dottrina Cavagna (ammise quello che molti pensano ovvero quel che conta è lo scudetto).

Chi pensava che il tamburello open fosse moribondo dopo la bella edizione mantovana 2019 con l'organizzazione congiunta di Castellaro, Cavriana e Guidizzolo a chiudere il cerchio ha dovuto ricredersi ed ha gonfiato il petto nel vedere colpi come taglioni, duelli nei reparti avanzati inimmaginabili a muro. Ha funzionato il nuovo format con tutto il maschile in notturna, dalle semifinali maschili di serie A che hanno rispettato le gerarchie ma lasciato l'amaro in bocca alle sfidanti. Di giorno il femminile con la coccarda nell'astigiano grazie al Tigliole che supera un Dossena smarrito e Ceresara in B con una super Arcozzi. Nella B maschile tutto bene per il Castelli Calepio contro un Bardolino non pervenuto dopo aver superato in rimonta un Fontigo con molto da recriminare e sostenuto da pullman al seguito. Primi giorni in sordina in cui si potrebbe pensare di fare solo le finali lasciando le semifinali in campi comodi per semifinaliste come avviene per la pallapugno, ma il finale è in crescendo. Buon pubblico in finale così come per le altre discipline anche senza i pienoni. Sfida classica Cavaion e Castellaro all'insegna del fair play con i due patron Guido Peroni ed Arturo Danieli a stringersi la mano. Poi in campo è grande battaglia con i veronesi più brillanti in partenza a cui segue la rimonta del Castellaro, si decide all'ultima pallina ed il colpo di destro di Manuel Festi in qualche modo passa a bilanciare quello di mancino di Samuel Valle che assegnò lo scudetto. Primo set lungo e combattuto mentre il secondo è lottatissimo solo nei primi due trampolini con tutti 40 pari equamente divisi. Alla fine s'invola al successo il Castellaro evitando le ore piccole. Il Cavaion sarà per il rompete le righe del prossimo anno è sembrato più disunito anche se con loro è vietato distrarsi come ben sa il Solferino. Belle storie di sport con il primo titolo assoluto per Alessandro Merighi scanzonato diciottenne a spese del fratello Federico che visse le stesse emozioni a Cinaglio nel 2013 e perciò non sembrava molto dispiaciuto, il primo successo congiunto dei fratelli Festi con Luca a cambiare ruolo per di giocare insieme a Manuel, i quattro di Noarna terra trentina di fenomeni. 

Passando al muro la Coppa torna sul campo di Tonco con la grande regia di Piero Delcrè, nel cuore del tambass e con le tavolate a bordo campo a tenere insieme sport e cultura. I delusi del campionato Montechiaro, Montemagno e Casa Paletti sono a corto di motivazioni, Calliano e Vignale fuori dai quattro si riscattano ma alla fine la spunta di nuovo il Grazzano con arrivi dalle vacanze intelligenti per onorare il giocatore di casa Maurizio Marletto. Capitano il giovane Federico Arrobio autore di un bel campionato e prossimo a rilanciare le ambizioni di Montechiaro. Nella formula del quattro contro quattro che ha divertito il pubblico e dato fiducia al monalese Marco Veiluva. In finale ci è andato il Vignale con Simone Maschio in evidenza confermato con il mezzovolo Luca Tibaldero nello squadrone con Samuel Valle. Elia Volpe torna a Montemagno prima pedina di un progetto vincente con un fuoriclasse del paese come fece il Grazzano con Vittorio Fracchia. Partito bene il Vignale ha poi dovuto cedere il passo alla consistenza dei campioni d'Italia che non hanno snobbato la manifestazione. Non è mancata a metà manifestazione l'esibizione di pallapugno con i due astri nascenti Cristian Gatto (Cortemilia) e Gilberto Torino (Santo Stefano Belbo) a dare spettacolo. Momento conviviale e di confronto tra la due discipline con problemi e potenzialità comuni. Ottimo il lavoro dello staff a fianco del presidente Renzo Artuffo e la foto a fine manifestazone è meritatissima. Anche qui vincente il format tutto in notturna con anteprima giovani nel tardo pomeriggio.

Nel sabato silente di Tonco grande atmosfera a Caraglio dove Spigno e Canale se le sono date di santa ragione per 3 ore e 50 minuti. Nella pallapugno solo finali di Coppa in 3 giorni con tutte le categorie dai pulcini. In C1 grande successo degli amici di Bubbio e in B la spunta Neive di Gatti contro Battaglino. Per la serie A grande intensità in campo con un Paolo Vacchetto in grande spolvero ed una bella squadra al suo servizio (Giampaolo, Bolla e Rivetti), il favorito Bruno Campagno (si addosserà la colpa) pur non aiutato al meglio e sfortunato per l'uscita di Amoretti ha tenuto botta fino alla fine. 10-9 40-30 caccia invitante per andare ai vantaggi ma i compagni di Campagno si guardano e non fermano il pallone. E' la festa di Spigno del presidentissimo commendator Giuseppe Traversa per una coccarda mancante da 22 anni ai tempi di Flavio Dotta (la prima la vinse Dodo Rosso nel 1990). Il primo grande successo di Paolo Vacchetto abbracciato dal fratello Max e tutta la famiglia commossa. C'è una nuova stella nel firmamento pallonistico?

Agosto 2018 con le tre coccarde 

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