Cocino: "Il balòn cresce con i giovani. Sarà un bel duello"

Fabrizio Cocino, 54 anni, vicepresidente vicario della Federazione di pallapugno

Cocino, vicepresidente vicario della Federazione: “Il più vecchio del lotto è Campagno, che ha solo 30 anni. Ma dobbiamo migliorare

I punteggi hanno contribuito a dare più equilibrio, ma bisogna guardare atutto campo

La pallapugno ha un futuro assicurato grazie ai giovani. Lo dice la carta d'identità dei protagonisti della serie A e lo dicono soprattutto i 1800 praticanti di ogni età e categoria tra i 3 mila tesserati Fipap. «La svolta operata dalla Federazione italiana pallapugno nei primi anni 2000 che impose alle società un'ampia attività giovanile ha dato i frutti auspicati» dice Fabrizio Cocino, 54 anni, presidentissimo dell'Agustp Manzo di Santo Stefano Belbo e vice presidente vicario della Fipap.
In serie A solo battitori nati negli anni '90.
«Bruno Campagno è il più vecchio ma ha trent'anni. Massimo Vacchetto lo vidi Pulcino quando si sperimentarono i cinque set. Anche i più giovani paiono aver superato il noviziato. La classifica è forse quella che facilmente si poteva ipotizzare ad inizio campionato ma gli incontri sono stati combattuti. Non sono mancate le sorprese e nessun risultato può dirsi scontato a priori, l'interesse e la presenza del pubblico ne sono testimonianza. Rispetto alla classifica della passata stagione l'unico a mancare è forse Dutto».
Tanti atleti e spettatori sulle tribune?
«Non vi sono ancora dati certi ma le presenze sono aumentate. Va però considerato che praticamente si gioca ogni giorno. Lo spettatore del balon è innanzitutto un appassionato prima che un tifoso, quindi si trova di fronte ad un'ampia offerta. Anzi il bacino in alcune realtà come quella a cavallo del Tanaro è incrementato con più piazze in A, oltre alle categorie inferiori ed ai giovani».
Forse un calendario troppo fitto?
«Parlando del massimo torneo mi piacerebbe avere una formula più leggera 
evitando una serie troppo ravvicinata di impegni. Vorrei venisse data la giusta importanza alla regular season giocando una volta alla settimana e poi un tabellone ad eliminazione diretta, che premi cosa si è fatto in precedenza e aggiunga l'incertezza di un confronto diretto».Un'attenzione al pubblico ma pure per gli atleti.

«Non è uno sport fatto di pane e salame come si può pensare, la stagione inizia a novembre con la preparazione poi le prime gare ad aprile e fino ad ottobre. Un mese dopo si ricomincia. Vale per i battitori ma il livello è cresciuto proporzionalmente anche negli altri ruoli. C'è anche la variabile degli infortuni che non sarebbe giusto andasse a compromettere la stagione».

Nel tamburello si discute del sistema punti, presenti pure nel balon?
«Lo scorso anno tutte le parti si sono confrontate ed abbiamo cercato di assecondare molte delle richieste avanzate dai giocatori sapendo bene che sono loro gli attori, assieme alle società. Ad esempio fin d'ora sappiamo che nel 2020 Massimo Vacchetto potrà tenersi Enrico Rinaldi, così come il fratello Paolo potrà fare con Lorenzo Bolla. L'obiettivo della Fipap è riuscire a portare a dieci squadre il massimo campionato. Mancato quest'anno incrociamo le dita per il prossimo, sapendo che chi quest'anno verrà promosso dalla B sarà quasi costretto a rispondere presente».
Ultima considerazione sulla Augusto Manzo Santo Stefano di cui è presidente.
«Abbiamo scommesso su Gilberto Torino, con Cristian Gatto uno dei due esordienti in A, è siamo contenti della scelta. Il cammino per rientrare nel lotto delle semifinaliste è difficile ma è solo iniziato un progetto che vuole crescere gradualmente».
Alla guida della Fipap c'è il presidente Enrico Costa, ma accanto a Cocino completano il consiglio Domenico Adriano, Silvano Curetti, Luigi Lingua, Gian Pietro Pepino, Emanuele Sottimano e Luca Selvini. Bruno Campagno ed Adriano Manfredi rappresentano gli atleti, Claudio Balestra i tecnici con Romano Sirotto segretario generale. 

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