L'annuncio di Monzeglio: "Per me è arrivata l'ora di posare il tamburello"

Tre scudetti nell'open e quattro sotto i bastioni. "Preparo la sfida dell'addio a cui inviterò Fracchia"

IL CAMPIONE DI VIGNALE LASCIA L'AGONISMO [foto di Pier Giuseppe Bollo]

Niente più tamburello per Alessio Monzeglio. Il "bombardiere" di Vignale ha deciso di lasciare l'agonismo dopo 35 anni. Notizia che scuote il tambass reduce dalla finale scudetto. Monzeglio domenica non era presente tra gli spettatori del «Porro» e dal prossimo anno non lo sarà più neppure sui campi dei bastioni. Il tamburello a muro saluta il suo più giovane campione. Infatti Monzeglio il primo scudetto titolo lo conquistò a soli 16 anni, già battitore del Vignale che vinse nel 1992 per ripetersi l'anno dopo. «Non una scelta improvvisa ma maturata da tempo. Il fisico mi aveva dato chiari segnali, schiena e caviglie mi procuravano dolori che sono il peggior compagno quando giochi. Non ti fa apprezzare neppure le vittorie» esordisce l'asso monferrino. «Indubbiamente avrei voluto chiudere giocando una finale, ma così non è stato. Lascio d'intesa col Montechiaro e la sua dirigenza con cui vi era già un'opzione per il torneo 2020. E' una parola fine all'attività agonistica» aggiunge Monzeglio, che non perde l'ironia «peraltro i punti che ho non mi permettono neppure di fare il terzino». Infatti la carriera del re dei due mondi sferistici era iniziata al cordino: 8 anni nel 1984 a Calliano nella finale under 16 con la maglia del Vignale. «Ero bambino ed incosciente, i titolari avevano paura così eccomi schierato» annota l'alessandrino che nella sua vita da ex giocatore si dedicherà alla famiglia, al figlio Jacopo assecondandolo nella passione per la mountain bike. «Mi vedrete sui campi da semplice spettatore. Però prima di allora certamente disputerò ancora una gare, anche se vorrei fossero almeno tre» chiosa Monzeglio il riferimento è alla prossima Coppa Italia, competizione ad eliminazione diretta e partendo dai quarti di finale. Dopo quella competizione ci sarà una partita di addio, una serata evento in cui Monzeglio inviterà nella "sua" Vignale tanti compagni e rivali che incrociati nella carriera vissuta tra muro ed open. Infatti tra i bastioni Monzeglio dopo la doppietta col Vignale aveva conquistato un terzo titolo a Moncalvo nel 1987. Vent'anni dopo il ritorno al muro e bis biancorosso nel 2017; un anno fa l'ultima finale sempre col Moncalvo (contro Grazzano). «Nella gara di addio, che avrà finalità benefica, sicuramente inviterò Vittorio Fracchia col quale diedi vita all'uno contro uno. Ma saranno in tanti ad essere ospiti di una festa in nome del tamburello» aggiunge il prossimo ex giocatore. Monzeglio oltre al poker nel muro ne ha messo a segno un'altro sui campi del libero. «Il più bello nel 2010 a Medole, contro il pronostico e contro un Callianetto che aveva vinto dieci titoli consecutivi. Il primo invece fu nel 2000 a Castelferro e tris nel 2015 a Cavaion. Il quarto tricolore è in B quando nel 2008 mi concedetti un anno meno impegnativo sposando la causa del Carpeneto» . Non va dimenticata la parentesi nella pallapugno che, nel 2017, gli permise di incoronarsi "re degli sferisteri" come spalla di Massimo Vacchetto nelle file dell'Araldica Castagnole. Niente più tamburello per Alessio Monzeglio. Il "bombardiere" di Vignale ha deciso di lasciare l'agonismo dopo 35 anni. Notizia che scuote il tambass reduce dalla finale scudetto. Monzeglio domenica non era presente tra gli spettatori del «Porro» e dal prossimo anno non lo sarà più neppure sui campi dei bastioni. Il tamburello a muro saluta il suo più giovane campione. Infatti Monzeglio il primo scudetto titolo lo conquistò a soli 16 anni, già battitore del Vignale che vinse nel 1992 per ripetersi l'anno dopo. «Non una scelta improvvisa ma maturata da tempo. Il fisico mi aveva dato chiari segnali, schiena e caviglie mi procuravano dolori che sono il peggior compagno quando giochi. Non ti fa apprezzare neppure le vittorie» esordisce l'asso monferrino. «Indubbiamente avrei voluto chiudere giocando una finale, ma così non è stato. Lascio d'intesa col Montechiaro e la sua dirigenza con cui vi era già un'opzione per il torneo 2020. E' una parola fine all'attività agonistica» aggiunge Monzeglio, che non perde l'ironia «peraltro i punti che ho non mi permettono neppure di fare il terzino». Infatti la carriera del re dei due mondi sferistici era iniziata al cordino: 8 anni nel 1984 a Calliano nella finale under 16 con la maglia del Vignale. «Ero bambino ed incosciente, i titolari avevano paura così eccomi schierato» annota l'alessandrino che nella sua vita da ex giocatore si dedicherà alla famiglia, al figlio Jacopo assecondandolo nella passione per la mountain bike. «Mi vedrete sui campi da semplice spettatore. Però prima di allora certamente disputerò ancora una gare, anche se vorrei fossero almeno tre» chiosa Monzeglio il riferimento è alla prossima Coppa Italia, competizione ad eliminazione diretta e partendo dai quarti di finale. Dopo quella competizione ci sarà una partita di addio, una serata evento in cui Monzeglio inviterà nella "sua" Vignale tanti compagni e rivali che incrociati nella carriera vissuta tra muro ed open. Infatti tra i bastioni Monzeglio dopo la doppietta col Vignale aveva conquistato un terzo titolo a Moncalvo nel 1987. Vent'anni dopo il ritorno al muro e bis biancorosso nel 2017; un anno fa l'ultima finale sempre col Moncalvo (contro Grazzano). «Nella gara di addio, che avrà finalità benefica, sicuramente inviterò Vittorio Fracchia col quale diedi vita all'uno contro uno. Ma saranno in tanti ad essere ospiti di una festa in nome del tamburello» aggiunge il prossimo ex giocatore. Monzeglio oltre al poker nel muro ne ha messo a segno un'altro sui campi del libero. «Il più bello nel 2010 a Medole, contro il pronostico e contro un Callianetto che aveva vinto dieci titoli consecutivi. Il primo invece fu nel 2000 a Castelferro e tris nel 2015 a Cavaion. Il quarto tricolore è in B quando nel 2008 mi concedetti un anno meno impegnativo sposando la causa del Carpeneto» . Non va dimenticata la parentesi nella pallapugno che, nel 2017, gli permise di incoronarsi "re degli sferisteri" come spalla di Massimo Vacchetto nelle file dell'Araldica Castagnole. 

Tweet

Dona al sito Tambass.org
E dai, offrimi un calice di vino!
Siate generosi, per favore

Meteo

giweather joomla module

Facebook Slider Likebox

Login

Facebook Slider Likebox

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti. Per informazioni o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi la nostra Cookie Policy Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui Cookies e su come disabilitarli, potete visitare la nostra pagina di privacy policy.

  Accetto i Cookie da parte di questo sito.