in foto Filippo Martinetto
Anni fa Giorgio Faletti scrisse alcune canzoni per Silvana Poletti: una delle più originali si chiamava" Miracolo a Milano". Ieri ho assistito alla gara di tamburello tra Chiusano e Cremolino e dopo aver visto l'andamento della gara mi è venuto in mente di intitolare questo mio articolo, approfittando anche della rima "Miracolo a Chiusano". Sì, perché un andamento così folle è difficile da decifrare se non alla luce di avvenimenti contemporanei valutabili come aumento e calo. Chiusano ci ha abituato a simili vicende (chi non ricorda la gara interna con il Sommacampagna di poche settimane fa!!) ma ieri si è davvero superato ogni limite di "suspence". Primo set senza storia con un Cremolino padrone assoluto della situazione contro gli uomini di Sandrine Nicole, incapaci di reagire: sembrava di assistere ad una corrida dove al povero toro non è concesso alcun condono. Un fondocampo abulico, quello del Chiusano, mal supportato dal Matthieu e dai due sottoriga (Martinetto e la staffetta Petrini - Daniel). Stessa falsariga all'inizio del secondo set e sul 4 a 0 per gli ospiti qualche spettatore, mal consigliato, decideva di lasciare lo sferisterio. Mai scelta fu più errata perché da quel momento il brutto anatroccolo ha deposto le penne sdrucite trasformandosi in un bellissimo cigno. Dallo 0-4 al 6 a 4 e poi un 8 a 1 nel tie-break che non ammette discussioni. Spiegare una simile disfatta degli uomini di Teli non è facile perché le componenti si sono moltiplicate in modo decisamente illogico. Un motivo potrebbe essere il cambiamento del gioco dei locali che improvvisamente hanno variato il loro ritmo: un fondocampo finalmente propulsivo, Tanino che sale in cattedra e "bastona" gli opposti avversari, Petroselli che incita i suoi giovani e continua a recitare la sua parte con tempismo e saggezza, Matthieu che capisce che la pallina è giocabile fin che è in gioco e i terzini capaci di perforare la palizzata avversaria. Tutto diverso dall'altra sponda: Ferrero e Merlone pur continuando a fare il loro gioco si accorgono che l'aria è cambiata: intanto Teli esce di scena e l'ingresso di Basso è tutt'altro che positivo. Al termine grande gioia come sempre dei vincitori che, a mio parere, dovrebbero maturare una mentalità diversa prima dell'ingresso in campo per non dover poi fare troppe astruserie per risorgere dalle proprie ceneri. Un "mea culpa" ed un bagno di umiltà dalla parte "ovadese" cercando di rivedere cosa può essere successo da un certo momento in poi. Alla prossima.