Intervista a Barbara Rossetto, new entry della società Fontigo

Barbara Rossetto new entry in casa Fontigo

Si è avvicinata forse per caso al tamburello, ma è uno sport che le è subito piaciuto. La sua passione l'ha portata ad avere un ruolo attivo all'interno della società Fontigo. Stiamo parlando di Barbara Rossetto, una nuova appassionata di tamburello che abbiamo voluto conoscere un p' meglio, con qualche domanda. 

Come è nata la tua passione per il tamburello e cosa ti piace di questo sport?

La mia passione per il tamburello è nata qualche anno fa. Ero andata con i miei figli a fare un giro in bici e lungo il percorso abbiamo avuto modo di fermarci a vedere questo sport. Da subito ci siamo appassionati. Ho anche avuto modo di praticarlo giocando con i miei figli. Da settembre ho preso l'impegno di seguire le partite della serie B. Vedere i ragazzi giocare, allenarsi e condividere con loro sia il grande impegno sia momenti di divertimento per me è davvero entusiasmante. 

Come ti trovi nella società?

Questa domanda andrebbe fatta anche agli altri. Riconosco che ho un carattere molto forte, non ho peli sulla lingua e quando c è da dire una cosa; fare delle riflessioni, non mi tiro indietro e dico il mio parere. Io voglio restare a Fontigo e voglio restare in questo ambiente perchè voglio dimostrare che noi donne abbiamo tante idee e risorse, anche se ad oggi, siamo un po' sottovalutate. Ho qualche bel progetto in testa e nel cuore; sia per la squadra degli esordienti sia per la squadra femminile. Intantoo mi faccio in quattro tra lavoro e famiglia per andare al campo e giocare con i miei figli e chissà magari per i prossimi anni spero mi sia data la possibilità di realizzare qualche mio pensiero.  

Cosa ti ha dato questa nuova esperienza?

Questa esperienza mi ha dato davvero tanto. Non smetterò mai di ringraziare la società del Fontigo per avermi accettato in questa bellissima squadra.Sono entrata in “punta di piedi”, perché non sapevo come avrebbero preso questa novità. Ora che sono passati un po' di mesi, spero che abbiano imparato a conoscermi come io ho imparato a conoscere loro e devo dire che sono molto felice di questa esperienza. 

I ragazzi mi hanno trasmesso la passione e la voglia di giocare e, anche se ho quasi 39 anni; appena posso vado al campo a fare due tiri, anche se so di essere scoordinatissima. La cosa certa è che non sarò mai un fenomeno, ma cerco nei miei difetti di trovare il lato buono e giocare il meglio possibile. Il tamburello è uno sport di movimenti fluidi, ma anche di scatti e di tantissima tecnica. Per concludere, spero tanto che questa squadra mi voglia anche il prossimo anno, sempre che non mi si stufino di me.

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