Continuando la lunga tradizione che vede Torrita sempre in prima linea nello sport del tamburello, si disputerà Domenica 7 ottobre al Gioco del Pallone, il XIV° Memorial “Amerigo Baccioli”.
Domenica ritorna il tambass a Torrita di Siena, si giocherà infatti con il muro in appoggio per un evento spettacolare, che pur sbiadito nel tempo è tuttora molto coreografico, con tanto di spazio scenico cristallizzato da suggestivi fondali come: la torre, la piazza e la chiesa, componenti quotidiane della vita paesana.
Ripercorrendo un po’ la storia si evidenzia che grazie al terreno di gioco, addossato alle antiche mura castellane, luogo di ritrovo e d’incontro, a fine ‘800 s’iniziò la pratica del “Pallone con Bracciale”, nato nelle corti rinascimentali e assurto nel XIX° secolo a sport nazionale. Progenitore a tutti gli effetti del Gioco del Tamburello che si affermò subito dopo la prima guerra mondiale con la costituzione in loco della gloriosa società sportiva “Turris”, come documentato da una lettera dell’anno 1926. Senza dubbio, questa società sportiva è tra le più antiche della provincia di Siena.
La Polisportiva Torrita, che ne continua le gesta, si affermò negli anni 1952 e 1953, vincendo prima il campionato italiano di serie “C”, e successivamente quello di serie “B” . Il piccolo borgo della Valdichiana senese è sempre stato una fucina di campioni forniti a tutti gli sferisteri d’Italia. La storia del tamburello torritese è una storia di gente semplice, di momenti di vita e di nuda cronaca, arricchita da aneddoti raccontati con ironia, con quella verve toscana ricca di spontaneità e simpatia. E’ inoltre un grosso bagaglio di tradizioni, di storia e di cultura per questo piccolo mondo strapaesano.
Oggi, grazie all’impegno e alla disponibilità di alcuni volenterosi, con alla testa il presidente Giuliano Scarpini, in ricordo di un grande passato, pur nelle quotidiane difficoltà finanziarie, la società sportiva sopravvive e partecipa a diversi campionati in Italia. Nel periodo estivo, si sentono ancora nei borghi, i suoni ovattati delle percosse ai tamburelli, i lunghi batti e ribatti, sonori, cadenzati, a ritmo quasi costante, come a scandire i tempi della vita.