Sferisteri, bando alla "burocrazia". Più sfide tra i campioni nelle piazze

Un "male" che accomuna tambass e balòn 

Si è fatto un gran discutere in queste settimane dello "scandalo punteggi" che ha animato il mondo del tambass, escludendo di fatto dalla corsa per il titolo il favoritissimo Grazzano di Vittorio Fracchia. Per fortuna alla finalissima di Vignale il pubblico ha risposto "presente" come spesso avviene in questo periodo vacanziero: al resto hanno contribuito gli atleti, in particolare Alessio Monzeglio, uscito dominatore (con il suo Moncalvo) dalla disfida contro un ostinato Montechiaro. E questo lo avevamo detto: ma ad animare l'estate degli sferisteri, piuttosto "floscia" anche nel mondo ligure-langarolo della più blasonata pallapugno, ha contribuito proprio lo stesso Monzeglio, "prestato" per l'occasione all'Araldica Castagnolese di Massimo Vacchetto. E sabato sera la "strana coppia" di campioni (balon+tambass) dopo il "collaudo" vincente con Marcarino, a Santo Stefano Belbo, avrà un test molto impegnativo a Canale, contro un certo Bruno Campagno.

La "sfida delle sfide", in un torneo di pallapugno dominato da questi due campioni, appaiati anche negli scudetti vinti (tre a testa) e divisi da una rivalità che sta mettendo in ombra tutti gli altri concorrenti. Così, quando non si affrontano direttamente, la gente latita. Vuole vedere quei due duellare, "un contro l'altro armati". ma perché allora, per limitarne lo strapotere, non formare squadre con battitore e spalla, che mettano insieme due degli attuali capitani di altri club di A? E perché non immaginare sfide d'estate nelle piazze di Langa, Liguria, Monferrato, sospendendo i tornei ufficiali? E' qualcuno ha pensato - tra Coppe, Supercoppe, punteggi e alchimie burocratiche varie - che per animare davvero le feste d'agosto del tambass, basterebbe proporre magari più un faccia a faccia tra Monzeglio e Fracchia, il grande assente di Vignale?

La gente vuole i confronti veri, tra i campioni, nel tambass e nel balon, nel cuore di paesi incantati. Sembra un concetto elementare, ma non è così. Qualcuno si è chiesto, tra chi organizza i campionati (tambass e balon) perché vengano fatti partire a primavera appena sbocciata (tra fine marzo ed inizio aprile) quando l'"appeal" tra gli appassionati è pari alla temperatura, cioè fredda tendente al glaciale.

E che senso ha giocare per mesi e mesi, sapendo già (di fatto) chi saranno i protagonisti della stagione? Quest'anno nel tambass le pretendenti vere sono state Moncalvo, Grazzano (scandali a parte), Montechiaro e la sorpresa Vignale. Nel balòn è ancora più facile: se non vince Vacchetto tocca a Campagno o viceversa. Bisogna aspettare che uno dei due "grandi" abbia un infortunio (come è capitato lo scorso anno al canalese) per avere un "terzo incomodo"?

Assurdo. Quanto può durare un sistema così? E poi perseverare con un agosto di fatto "svuotato" di impegni (tamburello a muro) e con partite di pallapugno (giocate stancamente) in attesa di una finale annunciata: a fine ottobre-novembre.

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