Pro Loco Montechiaro - Rilate Montechiaro 18-18

Il numeroso pubblico arrivato sulla Piazza/Sferisterio Tirone ha assistito ad un qualcosa di più che una gara di tamburello, condizionate dalla stretta parentela che le lega, figlie, entrambe,  della stirpe montechiarese che da anni, direi decenni, è sempre in prima fila nella propaganda di questo sport molto caro ai monferrini di ogni età.

 

Succede che a volte anche tra intimi e sorelle ci siano delle questioni da risolvere e devo dire che ieri, pur lasciando invariata la classifica, hanno dimostrato di saperci fare, lasciando le cose come stavano prima del derby, parola che in questa direzione ha davvero un senso logico. La gara è stata leggermente condizionata da un vento quasi freddo dalle montagne, variato e discontinuo ma capace di mutare direzione e falsare ogni tanto le traiettorie delle palline. Di conseguenza i giocatori diligentemente hanno iniziato l'allenamento sul campo già mezz'ora prima dell'inizio della gara (arbitro Mussa che ha ben diretto), cercando le soluzioni per fronteggiare gli inconvenienti del caso e sfruttare al meglio le condizioni di parziali difficoltà. Le previsioni di chi vedeva in difficoltà i "vecchietti" della Pro-Loco sono state immediatamente smentite perché sin dalle prime battute è stata partita vera di quelle per le quali bisogna buttare, come Enrico Toti, la stampella oltre l'ostacolo. Alcune contestazioni e discussioni tra  Cestari e l'arbitro hanno ancor di più messo il sale sulla gara che ha avuto a metà un serio incidente ad Andrin, colpito in pieno viso da una pallina malamente scagliata dal suo compagno di reparto: qualche gioco di attesa poi tutto, per fortuna, si è risolto positivamente ed il forte sottogioco cerrinese ha potuto riprender il suo posto tra gli applausi degli sportivissimi tifosi. Note di merito per tutti, perché tutti hanno fatto la loro parte, come del resto risulta dal risultato finale. E sino al termine la gara ha offerto "suspense" come nei migliori film gialli di "hitckockiana" memoria. Infatti, sul 18 a 16 per Tirone, Tirico e soci, con gli altri in battuta, tutto sembrava deciso ma i 40  pari persi malamente o per sfortuna, hanno permesso il riaggancio in vetta da parte di Panzini, Redoglia e di un ottimo ritrovato Bicocca, un atleta rigenerato che solo pochi mesi fa sembrava perso per il grande tamburello. Naturalmente come ogni grande esibizione anche questa di Montechiaro ha lasciato una scia, causa alcune uscite non proprio adeguate che riferivano di un certo "biscotto" (io amo i Tarallucci), tipo "combine" tra alcuni giocatori per un pareggio già deciso. Ed ecco che anche qui, nel nostro piccolo mondo, arrivano le idee di quanto gli italiani si ergano in certi momenti a difesa dell'onestà, come commissari speciale per la difesa delle nostre tradizioni. Non bastano quelli famosi come Montalbano o don Matteo: bisogna sempre noleggiarne altri per far si che la sindrome del pescatore non cada mai nel vuoto. Sapete cos'è la sindrome del pescatore? Non lo so neppure io ma dovrebbe essere la consuetudine  dei neofiti a buttare le lenze in mare, nei fiumi, nei laghi o negli stagni con la certezza che qualcosa prima o dopo salterà fuori e qualche pesce "annoiato" alla fine si deciderà di abboccare, tanto per dare un senso alla sua vita. Non vado oltre perché in sedi opportune gli stessi "chiamati in causa" hanno risposto con decisione a queste blasfeme insinuazioni. Sarà colpa degli sport maggiori dove soldi e maneggi non hanno coscienza e dove certe situazioni saranno chiarite dopo anni quando tanti "recidivi" avranno lasciato questo mondo ma vorrei consigliare a tutti: lasciamo il mondo dei "vip" o pseudo tali con le loro miserie perché gli atleti visti sul campo ieri hanno già vinto la loro battaglia, con il loro ardore, con la loro voglia e con l'attaccamento ad una maglia, sentimento che gli "atleti" dell'alto loco, da noi profondamente venerati come idoli ed icone da tenere sui tavolini da notte, ignorano quasi sempre pronti a portarli a galla solo quando il loro portafoglio lo richiede. Grazie ragazzi per lo spettacolo che ci avete offerto e una pernacchia sincera anche ai seminatori di zizzania, peraltro già severamente puniti dalla più alta Autorità dell'Universo. Leggete il Vangelo, leggete che fine faranno ... alla prossima.

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