Montemagno, un giovedì da leoni

Montemagno, ventilata serata dell'ultimo mercoledi di Agosto, condita da una ventina di persone sedute al bar della piazza che assistono all'ennesima figuraccia del calcio italiano in Europa .

Ad un tratto squilla il cellulare di Giulio Griffi, proprietario del bar che finalmente è tornato a coordinare la società tamburellistica locale. Dall'altra parte della cornetta a parlare c'è Giancarlo Marostica, idolo assoluto degli sportivi del paese che accetta la richiesta riguardante il proprio figlio Marco inoltratagli dal Griffi pochi giorni prima e assicura la sua presenza all'allenamento del Giovedì. Tutto ad un tratto l'eurocalcio passa in secondo piano, gli anziani tifosi sorridono, i giovani guardano scrupolosamente la foto dell' "Airone" che è appesa su un muro del bar come un totem e il tam-tam del passaparola ha inizio. Al mattino la voce si sparge in fretta, ( siamo solo 1100 ...) e sui gradoni della piazza oggi non si parla nè del raccolto di nocciole nè della gradazione del barbera 2015 anche i gossip monferrini basati sulle disgrazie altrui sembrano spariti.

Gian, solo Gian oggi è lui l'unico argomento di conversazione dei "paisàn", che fissando il muraglione si sentono misteriosamente ringiovaniti di venticinque anni, immaginando quelle domeniche di gloria che probabilmente non ritorneranno mai più, quelle vittorie indimenticabili e quelle carovane di tifosi guidate dal "Sax" ( Franco Sassone ) indimenticato capo-tifoseria sparito dalle scene troppo presto in una triste giornata di primavera. Finalmente il paese si rende conto che oggi sarà una giornata diversa dalla solita monotonia estiva.

L'ouverture alle ore 17 tocca ai "bàlon boys" i giovani tamburellisti del paese che ogni giovedi da Marzo fino ad Ottobre occupano la piazza, scacciando via gli ignari parcheggiatori, trasformandola in uno sferisterio. E' soprattutto grazie a loro se qua si gioca ancora, oggi è arrivata una new-entry, Gherard, un ragazzino albanese arrivato qui da una settimana, non parla l'italiano ma grazie ad un suo giovane conterraneo che funge da interprete viene accolto nel gruppo, confermando la regola dello sport senza confini. Poco dopo ecco giungere una jeep dal quale scendono i protagonisti della giornata Giancarlo Marostica e Walter Scarso, immediatamente accolti da decine di strette di mano, quasi come se fossero due cardinali. Contenti di vedere tanti giovani giocatori circondarli danno inizio alla sfida. Con i due veterani in squadra Christian Dacasto, attualmente migliore giocatore del paese in forza al Moncalvo  che nonostante i complimenti ricevuti da quelli che lo hanno visto crescere non farà parte nel 2016 dell'armata biancorossa, Emanuele La Rosa, Lorenzo Quirino e Paolo Bo.

Avversaria di giornata una squadra di giovani promesse: Christian Tinto, mezzovolo estroverso che ha accettato la fascia di capitano del progetto sportivo voluto da Giulio Griffi e Vanni Monaca, Filippo Tirone, Simone Bussa, Eugenio Cissello, Mattia Damosso e Alessio Manni. Grandi assenti Marco Marostica, 19 anni, figlio di Gian, attualmente infortunato e Simone Zennaro, 16 anni, etichettato dai vecchi intenditori come " il pi bun di giuvu dal Muntmagn" ( il piu forte dei giovani del Montemagno ). Soltanto due i trampolini giocati da Marostica, quasi tutta la sfida in campo invece per Walter Scarso. Alla fine la spuntano i veterani con il punteggio di 13-9.

Non poteva esserci maniera migliore da parte di Giulio Griffi per manifestare il suo ritorno nel mondo del tambass, oggi ha accontentato gli anziani nostalgici ma nello stesso tempo ha fatto capire ai giovani provinanti che solo conoscendo il passato potranno scrivere un futuro migliore. Giulio oggi era assente, impegnato da motivi lavorativi  ma a bordocampo vi erano il suo collaboratore Massimo Abiuso, agente FIFA da poco trasferitosi in paese e tutto il resto della dirigenza montemagnese.

Marostica o no i tifosi biancorossi hanno capito che in primavera il Montemagno dopo un anno di purgatorio ed uno di inferno tornerà finalmente nell'elite del tamburello. Grande Airone, Grande Zerbo, Grande Giulio ma soprattutto grandi tutti quelli che hanno condiviso con me questi due anni di transizione, senza mai abbandonare la speranza di rivedere le maglie biancorosse protagoniste sugli sferisteri piu prestigiosi del Monferrato .

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