Serie A 2024: trionfo del Grazzano

premiazione del Grazzano (foto di Pier Giuseppe Bollo)

GRAZZANO-PORTACOMARO  19-6

GRAZZANO: Alessio Olivieri, Vittorio Fracchia, Elia Volpe, Samuele Carpignano (Lele Bella), Mattia Musso. Dt. Fabiano Penna.

PORTACOMARO: Davide Soffientino, Samuel Valle, Federico Arrobio, Luca Soffientino, Franco Zitti. Dt. Andrea Morrone.

(2-1, 4-2, 6-3, 8-4, 11-4, 12-6, 15-6, 18-6)

Durata 2 ore e 55 minuti. 40 pari: Portacomaro 1, Grazzano 1.

Arbitri: Mario Macchia, Sergio Garetto e Filippo Carlevaro

“Ogni anno cercate la soluzione ma è sempre lo stesso copione” lo striscione che ha accompagnato la tifoseria grazzanese per tutta la giornata sintetizza bene l’ennesima affermazione della corazzata nero-oro che conquista il quindicesimo scudetto piegando la resistenza del Portacomaro per 19-6. Finale di fronte una bella cornice di pubblico, 635 i paganti per una sfida che vista il risultato non va di certo annoverato tra quelle memorabili. Se qualcuno sosteneva che il Cesare Porro potesse mettere in difficoltà la corazzata diretta da Fabiano Penna si sbagliava di grosso replicando in pratica il 19-5 del 2013, l’ultima volta che i due paesi si affrontavano. Vittoria netta anche nel 2016 contro il Montechiaro rivale storica che nel 2014 vendette cara la pelle.

Prima di iniziare un momento amarcord da un’idea di Sergio Deevasis di far premiare dal sindaco Tina Corona i campioni del primo scudetto del Vignale 1984 Gianni Assandri, Mimmo Basso, Davide Bertoli e Corrado Soffientino, presidente Ezio Rossi.

Il Grazzano comincia in battuta col piede giusto conquistando due giochi per trampolino, i verdi del presidente Danilo Goia fino al 4-6  riescono ad opporre una buona resistenza tenendo bene il campo prima di subire il primo grande strappo dei grazzanesi che piazzano un parziale di 5 giochi consecutivi. Il Portacomaro dopo aver avanzato Samuel Valle centrale prova a reagire con un paio di giochi per cambiare 12-6. Si tratta di un fuoco di paglia poiché il tabellone girerà solo più da una parte sola per dare vita ai soliti festeggiamenti degli aleramici culminato da un divertente balletto con le note della Monferrina. Come sottolineato dal presidente federale Edo Facchetti tanto fair play con i dirigenti portacomaresi subito a complimentarsi con gli avversari come si sospettava più completi e con una marcia in più. Per il Portacomaro arrivare in finale è già stato un successo come ricorda Carlo Cerrato presidente dell’ultimo scudetto quello del 2011, il precedente risaliva al 1999. Il paese è tornato ai vertici dopo anni di delusioni. Complimenti per la stagione ad atleti e dirigenti e a chi ci ha creduto, è solo l’inizio di un nuovo corso. Il cultore Sergio Miglietta sintetizza con una metafora musicale. A Vignale tutto come in una sinfonia: adagio, andante, allegretto, vivace, presto, prestissimo in un crescendo rossiniano .

Così vince il Grazzano. Del resto con Fracchia direttore di orchestra e  Volpe primo violino oltre a tre giovani speranze, che sanno essere protagonisti quando serve, come volete che vada?. Il Portacomaro di Valle, sempre finalista  e 2 volte vincitore nei suoi 4 anni a muro, ci ha provato con i suoi giovani, ma quando è troppo è troppo e alla fine immaginate di sentire un'aria dal Barbiere di Siviglia "la calunnia è un venticello…" In effetti Valle è partito forte ma poteva reggere a lungo quel ritmo ed ha provato a cambiare tipo di gioco spesso tagliato fuori dai rivali andando anche centrale dove Arrobio pur con una buona mole di gioco ha buttato giù solo 5 vincenti.

Re Sole Fracchia al nono titolo il primo dopo l’arrivo dei gemellini ringrazia l’apporto dei suoi compagni di squadra. Alessio Olivieri da Carpeneto classe 2000 un metro e 93 per 90 chili seguito dal preparatore Piero Gaggino a Grazzano aveva vinto già due titoli da terzino ora non ha fatto rimpiangere Maurizio Merletto alla rimessa lunga dando ragione a chi aveva scommesso su di lui vedendolo crescere a Castell’Alfero e Rilate. In mezzo Elia Volpe ha trovato la consacrazione bissando il titolo dello scorso anno dimostrando gran carattere e personalità. Davanti i centimetri di Mattia Musso fanno la differenza diventando un ostacolo insuperabile. Altra scommessa vinta il montechiarese Samuele Carpignano autore di un finale di stagione stratosferico. Il segreto del Grazzano dell’era Fracchia è quello di rinnovarsi intorno al suo leader e di rimanere sempre vincente. La vera finale è stata a Grazzano col Montechiaro poi l’apoteosi a Vignale.

Serie B (15° giornata): Moncalvo-Vignale 11-16, Camerano-Calliano Fassa uno 16-6, Calliano Fassa due-Cremolino 5-16, Casa Paletti-Portacomaro 16-8, Montechiaro-Piea 16-3.

Classifica: Casa Paletti 26, Calliano Fassa uno 24, Vignale 22, Camerano 21, Moncalvo 16, Portacomaro 14, Montechiaro e Cremolino 10, Piea 7, Calliano Fassa due 0

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