Montechiaro, finale ancora stregata Vignale in festa dopo diciotto anni

i festeggiamenti del Vignale (foto di Pier Giuseppe Bollo)

 

Vignale si riscopre campione dopo un digiuno lungo 18 anni e Montechiaro conferma la maledizione delle finali. Al «Porro» un nettissimo 19-4 porta sul trono del tambàss la squadra alessandrina, al sesto trionfo ma primo a tinte tricolori. Tutto secondo pronostico. Lo spettacolo visto in campo non è stato degno di una sfida così importante. Unica vera incertezza quella prima del fischio d’inizio, con l'avvio dell’incontro slittato più volte a causa pioggia per iniziare poi regolare con quasi un’ora e mezza di ritardo. Ma dopo poco più di due ore era già tempo di premiazioni e festa per la squadra della presidentessa Annalisa Arzani e dei tecnici astigiani Andrea Morrone e Maurizio Francia. L'inizio è anche combattuto ma ad un solo colore col Vignale che infila tutti i primi quattro giochi sul 40 pari. Altro 40 pari ed è 6-0 per Tibaldero e soci. Finalmente il gioco successivo (ancora 40 pari) è del Montechiaro che però ne incassa altri tre prima di mettere a segno il secondo (9-2). Vignale galvanizzato e Montechiaro in evidente crisi visto che il punto numero tre giunge dopo un altro tris monferrino (12-3). Match senza storia e l'unico obiettivo plausibile per il quintetto dei tecnici Parena e Quirico è fare almeno il quarto punto così da migliorare la pesante sconfitta subita nella finale 2016 per mano del Grazzano (19-3). L'onta viene scongiurataquando il Vignale è già a quota 17 e, dopo il cambio campo, giungono i due punti che liberano tutta la gioia dei padroni di casa. A schiacciare a terra la pallina decisiva è il tamburello di capitan Luca Tibaldero (terzino è il fratello Davide) che poi riserva anche una particolare dedica a Mario Severino, compianto tifoso e dirigente monferrino. Tra fumogeni e coriandoli ci sono i saluti in diretta Facebook del terzino Mirko Monzeglio, forse uno dei pochi grazzanesi presenti domenica allo sferisterio. E dopo quelli coi compagni il primo abbraccio per Simone Maschio è stato con la fidanzata Carmela così come per Samuel Valle con Noemi. Due assoluti protagonisti di una stagione che per il Vignale era iniziata già nel 2020, quando pur senza competizioni avevano intrapreso un cammino che domenica ha raggiunto la meta più ambita, dopo aver già levato al cielo la Coppa Italia. Ed ora è possibile puntare al «triplete» con la Supercoppa su cui calerà il sipario del massimo campionato a muro. Valle diventa così il campione delle tre specialità, unico esempio a livello nazionale. Il solo giocatore ad essersi cucito lo scudetto in tutte le declinazioni del tamburello: prima di quello dei bastioni c'erano stati i quattro tricolori open (tre a Callianetto ed uno a Cavaion) ma anche quello indoor con il Monale. Vignale che ha reso magico il proprio fine settimana in quanto, già sabato nella fossa a Moncalvo, si era imposto nella finale della serie B con il quintetto Castelli vittorioso a spese del Calliano (16-12). Sul fronte degli sconfitti silenzio per il peggior compleanno di capitan Davide Tirone che nel giorno dei 40 anni avrebbe voluto una ben altra sorpresa. Dunque il Montechiaro dovrà ancora attendere per regalarsi il secondo titolodopo quello del 2004 e provare a cancellare la maledizione delle sette finali tutte quante perse, considerando che quella del titolo fu un derby tra due quintetti del paese della Val Rilate

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