Il Grazzano arranca soffia aria di crisi per l'ex regina della A

una fase della supersfida Vignale-Grazzano (foto di Sergio Miglietta)

Sarà vera crisi quella del Grazzano? Troppo pochi gli otto giochi raccolti da Fracchia e soci domenica a Vignale per pensare che sia questo il reale valore delle forze tra le due reginette della prima parte di stagione nella A del muro. Più che altro una delusione per il pubblico numeroso che si attendeva maggior equilibrio, un'impresa che fa classifica, morale e da raccontare per il quintetto alessandrino. Sarà che anche nel tamburello non ci sono più le mezze stagioni e così il titolo di «primavera» diventa «d'estate» e lo agguanta Vignale, in un torneo che non eleggerà i campioni ad agosto ma a settembre. Fatto è che il Grazzano pluriscudettato nella prima parte di stagione è incappato già in due sconfitte, con prima al Beretta di Tonco anche in quell'occasione con merito di Casa Paletti ma qualche colpa pure dei propri alfieri. Distrazioni o segnali di difficoltà complice un anno intero di assenza dal tambàss e quindi di successi a cui era abituato il quintetto giallonero del presidente Alessandro Redoglia. Che il Grazzano abbia dimenticato come si dominino i campionati? O più semplicemente sull'asfalto di Tonco è sempre dura per tutti ed il Vignale targato 2021 risulta davvero una squadra completa ed amalgamata. Che fosse ambiziosa lo aveva dimostrato già ad inizio 2020 ingaggiando Samuel Valle, peraltro quest'anno affiancato dal miglior Simone Maschio visto tra i bastioni oltre a Tibaldero. Vignale sarà pure il palcoscenico della finale scudetto e dopo la prova di forza (e maturità) palesata domenica qualcuno ha avanzato qualche perplessità sulla scelta di quel campo che potrebbe favorire l'eventuale squadra di casa. «Finalissima di campionato a Vignale, Coppa Italia pure, finale compresa. Ma esiste solo quel campo?» ha domandato senza toni polemici Davide Tirone, precisando pure «difficilmente sarà un mio problema col Montechiaro e non ne vogliano gli amici di Vignale, ma da appassionato è legittimo domandarsi se in una specialità dove il fattore campo è fondamentale ci sia una squadra che abbia la possibilità di giocarsi lo scudetto in casa. Ammetto che lo sferisterio di Vignale è il miglior impianto dal punto di vista logistico». La risposta a stretto giro con una decisione non dettata da manifesta assenza di altre candidature. «La finale di campionato era stata già assegnata lo scorso anno mentre per la Coppa Italia solo Vignale ha proposto di ospitarla» hanno replicato gli organizzatori. Ed a proposito di Vignale e Coppa Italia martedì sera si sono accesi i riflettori della competizione sul muro alessandrino col ritorno dei ragazzi di coach Andrea Morrone che si sono liberati del primo ostacolo, il Castell'Alfero (16-9) fanalino in campionato. Sfida accompagnata da pioggia e vento; si è fatto onore il quintetto astigiano arresosi solo nel finale. E stasera (alle 21,30) il secondo confronto dei quarti con il Grazzano contro il Portacomaro.

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