Marostica: "Tommasi era il top. Ma non faremo guerra a Facchetti"

GIANCARLO MAROSTICA. “Siamo scesi in campo per le elezioni federali con l’intenzione di cambiare le cose in modo costruttivo”.
Giancarlo Marostica, ingegnere di Cremolino, 65 anni, ha scritto pagine memorabili a muro. E’ tra i candidati al Consiglio federale nella lista che ha perorato e sostenuto la discesa in campo dell’ex calciatore della Roma e della Nazionale, il veronese Damiano Tommasi
Nessuna guerra a Facchetti, è per il bene del tamburello. Lo dice apertamente Giancarlo Marostica, 65 anni, ingegnere petrolifero con salde radici a Cremolino e il cuore che da sempre batte per l'amato tamburello. Marostica è stato uno dei più grandi talenti del tambass ovadese: da rivelazione giovanile nel «libero» a meraviglioso talento sotto i bastioni del muro in un Montemagno che gli appassionati di questo sport non possono dimenticare. Ora Marostica, insieme ad un altro fuoriclasse che non ha bisogno di presentazioni come Beppe Bonanate e altri cinque candidati consiglieri, è entrato nell'agone elettorale per il rinnovo del Consiglio federale Fipt (13 febbraio). Tutti sostenitori della discesa in campo dell'ex campione (calcio) della Roma e della Nazionale Damiano Tommasi. Ma alla fine, il veronese ex presidente dell'Assocalciatori, ha deciso di non essere della partita.
Marostica: vi candidate in sette al Consiglio, ma senza il leader ...
«Tommasi è stato coerente con quello che aveva sempre dichiarato. Lui cercava l'unità d'intenti, non la rottura. L'ha ribadito fino allo sfinimento: contro Facchetti non vado».
Però voleva fare il presidente. O quello, o niente....
«Non è esattamente così: Tommasi si era messo a disposizione per fare da riferimento in un mondo che ha bisogno di personaggi come lui, che siano conosciuti anche fuori dai ristretti confini del tamburello. Dato che non ci sono state le condizioni, ha preferito, coerentemente, farsi da parte...»
Il leader non c'è più, ma voi avete preferito restare e candidarvi...
«Senta: noi abbiamo contattato in queste settimane un centinaio di società e i dirigenti di 51 di questi club hanno risposto positivamente alla lettera che abbiamo inviato in vista dell'appuntamento elettorale. Potevamo ritirarci e dire: "Scusate, abbiamo scherzato"? Anche noi siamo stati credo - e nessuno potrà negarlo - coerenti. E adesso vorremmo portare il nostro contributo alla causa».
Lei ha sottolineato: «Niente guerre in Consiglio, se verremo eletti».
«Facchetti - lo abbiamo sempre detto e lo ribadisco - è un'ottima persona. E noi non vogliamo essere belligeranti. Stia tranquillo Facchetti - mi si perdoni la battuta - ma non faremo la guerra di Renzi nel Consiglio dei ministri. La nostra non è una lista contro a prescindere, anche se non siamo degli "yes man"».
Come finirà la contesa?
«Spero con la vittoria del tamburello, che è il bene comune di tutti noi appassionati. Le liti da cortile lasciamole ai politici di professione. Fuori dalla porta, anzi, dagli sferisteri». 
 

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