Gino: "Il mondo del tamburello vuole tornare a giocare"

parla il portacomarese Roberto Gino

Il numero 1 del Comitato federale: "Le piazze si ripopoleranno"

«Il tamburello vuole tornare a giocare!». Lo ribadisce da Portacomaro Roberto Gino, numero uno del Comitato federale regionale. «Lo vogliamo tutti quanti e a maggior ragione noi che facciamo parte della federazione e costantemente ci confrontiamo per capire quando sarà effettivamente possibile farlo. Questo sempre senza mettere a rischio la salute di giocatori, appassionati e soprattutto non creare problemi ai presidenti delle rispettive società sui quali ricade la responsabilità di ciò che accade sui campi» rimarca il dirigente astigiano. Gino interviene anche per rispondere alla proposta lanciata da queste colonne dall'ex asso alessandrino Giancarlo Marostica di cui non condivide il commento «rassegnarsi ad un lento declino». «Sono certo che terminata questa fase critica si riprenderà, anche se lentamente, a ripopolare le piazze del nostro Monferrato. Un buon punto di partenza potrebbe essere proprio quello di recuperare le piazze storiche, ne sono certo anche io. Ma bisogna anche ammettere che è indispensabile che qualche dirigente appassionato locale abbia voglia di mettersi in gioco. Su ogni piazza comunque, come ho già sostenuto diverse volte, se non si investe sui giovani il futuro di questo sport appare segnato» precisa Gino. Lo stesso ammette pure che «non è facile fare attività giovanile perché richiede energie e tanta pazienza, ma è solo da lì che si può pensare ad un futuro, anche a livello dirigenziale, perché negli anni il ricambio non c'è stato e questo è un dato da prendere in considerazione». Organizzare ad Ovada un torneo a Ferragosto, come suggerito da Marostica, viene applaudita come una bella iniziativa ma c'è anche una considerazione a margine «essa nascerebbe e morirebbe senza un seguito, mentre sarebbe meglio pensare parallelamente ad un progetto pluriennale per far ripartire l'attività in quei territori meno attivi» aggiunge il dirigente Fipt Piemonte. Dal numero uno regionale replica anche sui regolamenti «ribadisco che non è assolutamente vero che non ha cambiato nulla, perché i dati sulla carta dicono altro. Al primo posto negli ultimi anni c'è sempre una formazione, questo è vero, ma lo scopo dei punteggi era quello di dare la possibilità a tutte le altre formazioni di giocarsi i campionati con partite più equilibrate e questo ha sicuramente funzionato». C'è pure qualche anticipazione sulla stagione 2021. «Lavoreremo per assecondare le società, tenendo contro anche di giocatori under 18 e 21 e residenti, per favorire squadre giovani e locali. Di questo se ne è già parlato ad una recente riunione. Il futuro del tamburello è ripartire dalle scuole, coinvolgendo quelle in ogni paese perché questo sport è radicato ed ai giovani piace, ma vanno coinvolti e soprattutto dar loro l'opportunità di giocare costantemente e confrontarsi con altre squadre». In questo c'è l'esempio di Chivasso dove sta per nascere una nuova società, che lavora molto sui giovani che arrivano dalle scuole coinvolte in un progetto sperimentale.

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