"Ho testa e gambe. Cerco la terza finale e il primo scudetto"

EMANUELE STRACUZZI. Dal Montemagno alla maglia del Calliano.

Il grazzanese Emanuele Stracuzzi, 32 anni, dopo Montemagno sarà alla battuta del Calliano

La Federazione Italiana Palla Tamburello,

DISPONE di SVOLGERE gli incontri di Serie A, B, C e D Open maschili e di Serie A muro in programma fino al 3 aprile p.v. incluso a PORTE CHIUSE. Nulla è stato dato a sapere sul calendario del Muro

La miglior stagione è stata l'ultima, ma vorrei che fosse la prossima». Battuta pronta e non potrebbe essere diversamente per Emanuele Stracuzzi, 32 anni, che in campo ha proprio il ruolo di lanciare la prima pallina. Esordio da terzino ma da undici anni spostatosi al fondo, battitore e reduce dall'ultima stagione vissuta a Montemagno fino alle soglie dello scudetto ceduto in finale alla «sua» Grazzano. Stracuzzi è uno dei tanti allievi cresciuti all'ombra del muro di piazza Cotti dove aveva anche esordito nell'allora serie B. Poi il debutto in A sempre al cordino della formazione aleramica che giunse alle semifinali schierando Vittorio Fracchia ed il mezzovolo Edoardo Biletta.
Quest'ultimo ora torna suo compagno.
«Calliano reputo sia la migliore scelta. Escluso dai punti a Montemagno, dove mi sono trovato benissimo, ho accettato la proposta di una società seria e determinata. Quando arrivi a lottare per il titolo vuoi provare a continuare con l'obiettivo di fare meglio. Almeno ci provi».
Calliano tra le favorite?
«Non direi, meglio una bella outsider. Sui pronostici mi allineo con gli altri: Montechiaro, Vignale e Grazzano. Poi ci sono altrettante squadre per giocarsi l'altro posto in semifinale. Bene invece che i play off siano rimasti a quattro, a sei non avrebbe avuto senso viste le sole nove formazioni in lizza».
Buone indicazioni dalle prime amichevoli.
«Consapevoli che le partite vere debbono ancora arrivare, non ci possiamo lamentare. Dall'ultimo test con Il Torrione Portacomaro ai precedenti con Montemagno e Montechiaro, l'unica sconfitta l'abbiamo subita solo sulla piazza di Montemagno».
Sarà un bel campionato.
«Ancora più equilibrato dell'ultimo già molto combattuto. Delle formazioni da vertice nessuna si è indebolita, anzi alcune si sono rafforzate ancora. Il regolamento dei punti ha sicuramente portato equilibrio ma anche avvicinato al muro campioni dell'open così come giovani prospetti, che sono linfa vitale per il movimento».
Il giovane più interessante?
«Ci sono Federico Belvisotti, Luca Lorenzin ma anche Federico Arrobio che dopo Grazzano si troverà a vivere una stagione ancora su una piazza ambiziosa. Pur senza Fracchia e Marletto alle spalle ha i numeri per emergere».
La possibile sorpresa?
«Non vado oltre il mio spogliatoio e dico Federico Pavia. Dopo l'anno di apprendistato nel muro dimostrerà le sue qualità ed averlo a fianco sarà prezioso. Personalmente nel mio ruolo di battitore invidio non poco il colpo di Matteo Bertone, altro osso duro».
Positive le novità in Coppa Italia?
«Piacevole il ritorno a cinque giocatori. In fondo quelle sono le squadre che si fronteggiano già in serie A. Poi si giocherà a Portacomaro una delle piazze più caratteristiche ed insidiose, dove si dovrà stare attenti pure in campionato».
A proposito di campi.
«Non deve essere una scusa. Quello di Calliano per molti nasconde difficoltà. Io mi sto allenando per farlo alleato. Indubbiamente quello in cui soffro di più è Castell'Alfero dove occorre spingere molto. Certamente amo la piazza di Montemagno come la "fossa" di Moncalvo, accomunati dai colori e dai migliori risultati personali ottenuti con due finali scudetto, purtroppo entrambe perse. Proverò ad inseguire la terza finale ma vorrei finalmente un risultato diverso».
Atleta cresciuto e maturato.
«Nelle ultime stagioni ho prestato pari attenzione all'aspetto atletico e fisico a quello mentale. Per campionati di qualità la testa è stata più importante di gamba e colpo. Certamente ha influito la maturazione personale ma anche la mia personale mental coach, che è la fidanzata Arianna». 

NOVE SQUADRE AL VIA

A suon di amichevoli è partito il conto alla rovescia per la serie A del tambass pur con tante incognite vista l'emergenza. Nove squadre si contenderanno il titolo, lo stesso numero della passata edizione ma con la differenza che al Rilate Montechiaro si è sostituito Il Torrione. Di fatto aumenta a nove il numero delle piazze, con il ritorno di Portacomaro, che vanno ad aggiungerrsi a quelle di Montechiaro, Moncalvo, Castell'Alfero, Vignale, Grazzano Badoglio e Tonco (Casa Paletti). Nulla è invece dato ancora a sapere sul calendario che la Commissione tecnica e storica così come la Federazione di Asti (presiedute entrambe da Mimmo Basso) debbono ancora rendere noto.

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