Il Grazzano fa 13

Nella finale di domenica al "Cesare Porro" di Vignale i campioni in carica hanno sconfitto il Montemagno con il punteggio di 19-11. 

Per la squadra aleramica si tratta del tredicesimo titolo, il settimo negli ultimi otto anni. (foto servizio di Pier Giuseppe Bollo)

FINALE: GRAZZANO - MONTEMAGNO 19-11
 
GRAZZANO: Fracchia, Marletto, Arrobio, Andrin, Olivieri. N.e. Veiluva, Giroldo e A. Natta. Dt Penna
MONTEMAGNO: Botteon, Stracuzzi, Molino, Bertone (L. Soffientino), Savio. N.e. Manni. Dt Costanzo
Arbitro Cataldo con Garetto e Artuffo
durata: 2 ore e 50 minuti. Ammonito Savio
(2-1, 4-2, 5-4, 5-7, 8-7, 11-7, 12-9, 15-9, 16-11, 19-11)
40 pari: Grazzano 3, Montemagno 4
 
Alle 23.20 con la rituale posa del trofeo da parte di Vittorio Fracchia nella bacheca ormai stracolma del Circolo dei combattenti, il tredicesimo della gloriosa storia ed il settimo a partire dal 2012, si chiude una giornata memorabile di una finale giocata a Vignale davanti ad un migliaio di spettatori. Ottima l’organizzazione dell’Asd Vignale con appassionati arrivati anche da fuori regione per gustarsi la specialità di successo. Piero Monti sorseggia a missione compiuta un Bourgogne d’annata insieme agli stretti collaboratori Grazziano Foglia e Giovanni Bersano. La dedica ai tifosi milanesi e torinesi che hanno posticipato le ferie per  esserci in finale e come ha rimarcato il sindaco Mauro Rodini lo scudetto è un modo per pubblicizzare questo grande paese. 
 
Uno scontro molto sentito tra due grandi realtà con il Montemagno a digiuno dal 2000. Le premesse erano di un Grazzano con il miglior fondocampo, con la forbice più ampia nel ruolo al largo e un Montemagno da preferirsi per il terzetto avanzato.
 
Alcuni fumogeni biancorossi ritardano di qualche istante la partita con Montemagno in battuta con un emozionato Stracuzzi. Un gioco per parte grazie a Savio che alla fine si dimostrerà quello più incisivo. Il Grazzano pur con gioco corto e ritmo lento conquista due giochi nei primi trampolini costringendo Costanzo sul 5-2 a chiedere il primo time out che gli consente di recuperare il gioco. Resta a galla il team di Griffi conquistando due 40 pari e rimontando 3 giochi. Momento si del Montemagno che approfitta di un Grazzano con un Fracchia non ancora carburato e si porta in vantaggio 7-5. Gioco successivo Grazzano avanti 40-0 il Montemagno recupera ma nel quarto punto decisivo ci si accorge nella presenza di Andrin fino a quel momento spettatore. Il Grazzano innesta le marce alte e centra un filotto di sette giochi consecutivi cambiando volto alla gara. Nel frattempo cambio al cordino tra Matteo Bertone e Luca Soffientino rientrato anticipatamente dalla Sardegna per esserci ma Fracchia lo punta e dopo un trampolino si torna all’assetto di partenza.
 
Il team di Penna ai livelli consueti con  Marletto sugli scudi ed Arrobio padrone del centrocampo tanto da contendere la palma di migliore in campo a Savio. Sul 12-8 Molino poco incisivo in mezzo passa dietro con Botteon centrale ma non riesce a cambiare l’inerzia della gara. Quattro giochi consecutivi mettono le ali al Grazzano con un Fracchia salito in cattedra con un invidiabile forma atletica. Sul 16-9 arriva l’imput di preparare la festa a cui si oppone ancora un tentativo di reazione del Montemagno ma ormai l’esito è segnato ed il Grazzano del riconfermato duo di fondocampo Fracchia - Marletto conserva lo scudetto sulle maglie.
 
Finisce 19-11 risultato giusto secondo Giancarlo Marostica per quanto visto in campo. Un po’ di amarezza per Vittorio Pesato, figlio dell’indimenticabile Vanni, per il cedimento dei biancorossi nella seconda parte. Botteon la cui presenza in finale è già una vittoria dopo aver superato i problemi di salute ha tradito le aspettative con una prestazione al di sotto della attese confermando un non grande feeling con il Cesare Porro che penalizza il gioco di potenza. Ha deluso pure Molino in mezzo surclassato dall’omologo Arrobio, ultimo lo scorso anno a Portacomaro, molto più incisivo. Nel Grazzano ottimo Marletto con un Olivieri efficace nel finale, implacabile Andrin nelle poche palle giocabili. Nel Montemagno oltre a Savio non ha demeritato Stracuzzi. Non provato il consueto impiego di Bertone in mezzo ma poco da rimproverare ai ragazzi per il dt Costanzo ammettendo la superiorità del Grazzano come collettivo e forza mentale nel presentarsi al meglio ai grandi appuntamenti. Bentornato del Montemagno ai vertici, non sarà una meteora ma l’inizio di un nuovo corso trovando la consapevolezza nei propri mezzi. 

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