Scudetto e Coppa Europa. Il Cinaglio dei giovani è già un dream team

55. Gli anni dalla fondazione della società Cinaglio

Inseguito, voluto e conquistato lo scudetto del Cinaglio che riporta il tamburello astigiano al vertice della specialità indoor. Ci è riuscito il giovane

gruppo della Val Rilate che alla sua seconda stagione in A ed esattamente due mesi dopo aver levato al cielo la Coppa Europa si è ripetuto nel massimo campionato. «E’ la vittoria di tutti. Ci sono i singoli che emergono ma è stato il gruppo a fare la differenza come dimostrato dalla necessità di dover cambiare formazione nelle ultime tre uscite e sei partite» precisa Enrico «Chicco» Viotti che nell’ultima trasferta mantovana ha dovuto richiamare il figlio Stefano quale riserva. Non impiegato sul campo ha invitato i compagni dalla panchina assieme al tecnico Bruno Ceron ed al dirigente Giuseppe Fracchia. Sostegno a distanza anche da parte degli assenti Mattia Zanotto e Lorenzo Tonon di Cunico, quest’ultimo veste la maglia del Cinaglio da quando ha 7 anni e del gruppo è titolare assieme ai fratelli di Piovà Massaia Umberto e Federico Pastrone. Nelle due decisive sfide giocate sabato a Monzambano (Mantova) contro il Castellaro ottima prova di Samuele Carpignano, che ha avuto il merito di caricarsi di fronte ai colpi scagliati su di lui dagli avversari, che lo avevano bersagliato almeno all’inizio del confronto. Tattica che non ha premiato visto che il Cinaglio ha infilato un doppio 13-3 che non ammette replica. Un tricolore che per Beppe Fracchia ha anche una dedica specifica: «alla nostra società che con la conquista dello scudetto ha inaugurato al meglio l’anno che segna il 55° di fondazione. Un premio alla costanza ed all’impegno nel mondo del tamburello, ma anche all’attenzione ed alla fiducia riposta per la crescita dei giovani». Il Cinaglio dopo essere salito sul trono continentale regalando, a fine novembre, al Piemonte tamburellistico la prima Coppa Europa si è ripetuto vestendosi del Tricolore. In questo caso si tratta del secondo scudetto per la regionee l’Astigiano, dopo quello targato 2017 firmato dalla Monalese allenata da Alessandra De Vincenzi nella sua estemporanea avventura nel massimo campionato indoor. E’ così andata in archivio l’edizione numero trentasei della serie A «al coperto» che nelle ultime tre aveva visto sempre vincitrice il Castellaro, che vanta sette titoli complessivi al pari della ravennate Bagnacavallo dietro solo agli undici trofei del Ragusa che l’albo d’oro della specialità al coperto aveva inaugurato nel 1987.

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