“Arrivederci tamburello. Adesso libri e Zumba”

REBECCA LANZONI Campionessa mondiale indoor 2019

Rebecca Lanzoni, 22 anni, è stata una delle protagoniste della cerimonia che il Coni regionale ha organizzato a Vercelli. Alla giocatrice di tamburello residente a Monale è stata consegnata la Medaglia d’Oro al Valore Sportivo. Prestigioso riconoscimento per il Mondiale Indoor vinto nel 2019. Un Mondiale che è stato uno spartiacque perché poco dopo, complice anche il Covid, Rebecca ha appeso il tamburello al chiodo.

E pensare che, in quanto figlia e nipote d’arte (giocavano sia papà Giancarlo che zio Roberto), Rebecca è cresciuta con il tamburello. L’inizio risale al 2005, ad appena sei anni. Ora la scelta di lasciare. Ha lasciato il tamburello: è stata una decisione sofferta? «Preferisco dire che l’ho momentaneamente accantonato. Motivi di studio. Mi è costato tanto, il tamburello è sempre stata e sarà sempre una mia passione».

E senza come fa? «Frequento la facoltà di Scienze Motorie e Sportive, insegno Zumba e mi tengo in forma andando in palestra. Ripeto, il tamburello mi manca tanto, perché ha sempre fatto parte di me e ha sempre occupato un grande spazio nella mia vita».

Si ricorda l’esordio? «Un torneo a squadre miste. Ero la più piccola del gruppo. Avevo iniziato a giocare anche grazie a Giorgio Marchiò che per la società e i giocatori del Monale ha sempre fatto tanto».

Lei figlia d’arte. Andava a vedere suo padre giocare? «Certo, insieme a mia sorella Alessia, anche lei giocatrice di tamburello. Per noi è stato un grande esempio, sia come genitore che come giocatore: ci ha trasmesso la passione per questo sport».

Le è subito piaciuto? «Sì, poi in famiglia il tamburello è sempre stato praticato». In carriera non sono mancate le soddisfazioni...

«A 12 anni ho vinto il mio primo titolo Italiano nell’Indoor. A questo titolo ne sono seguiti altri, sia Indoor che Open. A 16 anni, alla prima convocazione in Nazionale, ho vinto il titolo Europeo. A 18 anni, con il Settime, ho vinto il primo campionato di serie A, la Coppa Italia, la Supercoppa e il Campionato Europeo per Club. Quell’anno è arrivato anche il mio primo Mondiale Indoor, vinto a Barcellona. Il bis è arrivato due anni dopo in Trentino».

Il ruolo? «Nell’Open ho sempre giocato come fondocampista, mentre nell’Indoor, dove si gioca in tre, mi alternavonel ruolo centrale- dietro e nel ruolo davanti con il braccio verso il centro del campo».

L’apice della sua carriera? «Nel 2017 al Mondiale Indoor di Barcellona vinto contro la Francia. Le mie compagne erano Beatrice e Chiara Zeni, Germana Baldo, Laura Lorenzoni, Ilaria Garau e Veronica Pinamonti. Il nostro allenatore era Gianni Dessì, un grande coach».

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