Da domani il 1° Campionato femminile di pallapugno, storico “santuario” maschile
Con il primo campionato di pallapugno femminile, che inizia domani, va in archivio il mito di uno sport declinato finora solo al maschile. I puristi magari storceranno il naso, ma l’apertura al gentil sesso era probabilmente improcrastinabile.
Le donne nel balon hanno avuto sempre un ruolo piuttosto marginale: erano ben accette come figure di contorno, negli sferisteri non pagavano il biglietto di ingresso (e in parecchi campi non lo fanno tuttora), ma ad esse non si pensava di affidare un ruolo di natura diversa. Negli ultimi anni le cose sono cambiate e la presenza femminile si è notata di più: arbitri e direttori tecnici donne sono sempre più attive anche nel santuario della serie A. e Domani inizia la «rivoluzione» con l’istituzione di un regolare campionato femminile.
«L’iniziativa è nata su richiesta dei Comitati provinciali della Federazione - spiega Stefano Dho, vicepresidente della Fipap -, perchè c’era la voglia di coinvolgere maggiormente le ragazze nel nostro sport. Lo scorso anno a Madonna del Pasco c’è stato il primo esperimento, ripetuto durante il successivo Meeting giovanile che aveva una sezione specifica per le ragazze. Adesso, come terzo passo, partiamo con un vero campionato, a conferma che la Federazione si sta aprendo ad un mondo nuovo». E ancora: «Con gli opportuni adattamenti, pensiamo che anche il balon femminile possa avere un futuro e ritagliarsi uno spazio come è stato per il tennis, il volley, il basket, il calcio stesso e molte altre realtà agonistiche».
Dal punto di vista tecnico la pallapugno «rosa» si gioca con palloni di 90 grammi (anzichè i 190 dei maschi): le atlete si proteggono il pugno con la classica fasciatura o con il guanto di plastica inventato da poco e in uso soprattutto nelle categorie giovanili. Il campo è lungo 80 metri e si batte dal 30; le partite vanno ai 7 giochi, due atlete si devono alternare in battuta e valgono le stesse regole dei maschi.
«Abbiamo riscontrato un grande entusiasmo - ha detto ancora Dho -. Del resto in alcune discipline come il pallone leggero ci sono più femmine che maschi».
Al primo campionato italiano partecipano sei squadre senior e tre giovanili. Il torneo è articolato in quattro concentramenti: domani, alle 19, a Villanova Mondovì per il gruppo A si affrontano Pro Paschese, Peveragno e La Fortezza Savona; mercoledì ad Alba, per il gruppo B, Monferrina, Augusto Manzo e Albese; nel settore giovanile venerdì ad Imperia San Leonardo, Bistagno e Monferrina.
Roberto Corino, 4 volte campione d’Italia, docente di pallapugno alla Facoltà di Scienze motorie dell’Università di Torino, è scettico sulla possibilità che la pallapugno rosa possa sfondare: «Confesso di non aver mai visto giocare le donne e sono curioso di vederle cimentarsi in uno sport pesante e difficile come il nostro. Inizialmente almeno, avranno delle difficoltà. Non sono però contrario in via pregiudiziale, perchè finalmente anche nel nostro mondo si sta sfatando un tabù, come hanno fatto altri sport prima. La presenza femminile nel balon è già sensibile: arbitri, dt, fisioterapisti. Anche ai corsi che tengo con Domenico Raimondo e che hanno lo scopo di preparare i futuri istruttori, le donne sono parecchie. Se il nostro sport vuole evolversi non può farne a meno».