Una storica immagine del «Mermet»: costruito nel 1857 è fra gli impianti sportivi più antichi d’Italia.
Ieri ad Alba confermato il passaggio di proprietà “Impianto da recuperare anche per manifestazioni”
PRESENTATI I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE
Ieri i promotori del «salvataggio», nella Sala Riolfo del Palazzo della Maddalena, hanno spiegato le modalità dell’acquisto perfezionato mercoledì scorso, 28 novembre, nello studio di Roberto Berzia. La data rimarrà indelebile nelle menti degli appassionati albesi di balon. L’ultimo proprietario, Giovanni Toppino, dopo una lunghissima trattativa interrotta e ripresa più volte, l’ha infine ceduto alla Fondazione (alla quale si può ancora aderire) di cui fanno parte il Comune di Alba, la Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e molti privati. In prima fila il notaio Vincenzo Toppino che aveva tempo fa lanciato l’idea di comprare il Mermet per donarlo ai suoi concittadini.
Settecentomila euro il prezzo pagato per l’acquisto, 200 dei quali stanziati dal Comune di Alba, altrettanti dalla Fondazione Crc e 300 dal notaio Toppino (al quale «il più tardi possibile» sarà sicuramente dedicato l’impianto). «Non ci fermiano qui - ha detto Franco Drocco presidente della Fondazione Sferisterio Mermet -. Vogliamo ristrutturare l’impianto perché la pallapugno fa parte della nostra cultura e per recuperare uno spazio anche per altre manifestazioni culturali e turistiche (Macerata, con la sua stagione lirica, docet).
«Trattativa complessa»
Il sindaco Maurizio Marello ha confermato che la trattativa, alla quale ha partecipato pure lui in alcuni momenti delicati, è stata lunga e complessa, «ma ora siamo di fronte a un nuovo inizio. Ringrazio tutti coloro che si sono dati da fare per la riuscita dell’impresa e soprattutto il notaio Toppino promotore dell’iniziativa». Durante la riunione è stato presentato il libro di Nando Vioglio, lo storico del balon, «Mermet dal 1857 patrimonio dell’Albesità».