Dopo i sei scudetti da giocatore, ecco la tripletta da artista per Massimo Berruti. L'ex campione di pallapugno, 70 anni, tricolore dal 1973 al 1981, da anni propone le sue qualità al di fuori dagli sferisteri, e nelle prossime settimane lo farà ad Alba con una personale che si svilupperà su tre distinti allestimenti. Berruti, canellese originario di Rocchetta Palafea, lasciata la carriera agonistica 37 anni fa ha abbracciato l'arte e la pittura che metterà in mostra nella capitale delle Langhe dove, peraltro, aveva già firmato il drappo del Palio degli asini 2018. Questa volta le opere saranno visitabili nella prestigiosa cornice della chiesa di San Domenico con inaugurazione venerdì 30 novembre (alle 17) dove la rassegna proseguirà fino al 10 dicembre. Altre tele troveranno spazio nelle sale del rinnovato Alba Hotel in corso Asti 5, dal 30 novembre e fino al 15 gennaio. Infine altre opere, tra cui quelle in mostra in San Domenico, verranno presentate nei locali della Famija Albeisa, in via Belli 6 dove il pubblico le potrà ammirare dall'8 dicembre al 15 gennaio. Negli sferisteri, durante la sua carriera agonistica, era impietoso con gli avversari così come lo era con se stesso, teso costantemente ad onorare il pubblico. Anche le mitiche sfide con Felice Bertola si chiudevano con un sorriso appena abbozzato, timido gesto col pugno fasciato, un saluto col capo all’indietro per comunicare l'incrocio dello sguardo. Per chi ha saputo leggere in questi gesti la timidezza di un carattere, peraltro determinatissimo, ha potuto apprezzare in pieno il personaggio. 
Oggi quella stessa timidezza interiore si evince nella sua nuova forma artistica che emerge dai dipinti dove «l’eterno femminino» si mescola con il mistero dello spazio siderale, altra sua profonda fonte di riflessione, in cui non manca mai di inserire il simbolo di ciò che materialmente lo ha reso famoso in gioventù: la sfera di una palla. Un passo tra le mostre di Alba consentirà di scoprire o provare ad avvicinarsi all'anima artistica di Berruti.