“A San Benedetto nella tana di Dutto serve concretezza”

Paolo Vacchetto ha vinto la gara d’andata

Quest’anno non abbiamo mai vinto raccogliendo pure pochi giochi. Basta questo per dire cosa ci aspetta a San Benedetto Belbo». Paolo Vacchetto è consapevole delle difficoltà che lo attenderanno in gara due, sabato (fischio d’inizio alle 15) ospite nel fortino di Davide Dutto e della Tealdo Scotta Alta Langa. Ritorno della semifinale scudetto che domenica scorsa al «Decerchi» di Spigno Monferrato aveva promosso l’Araldica. Fattore campo che Vacchetto Jr. proverà a scardinare e così guadagnare l’accesso diretto alla sfida per il Tricolore. «Allo spareggio non ci penso proprio. Tutta la concentrazione è rivolta unicamente al prossimo incontro. A gara tre inizierò a pensarci solo se quest’eventualità si trasformerà in realtà» aggiunge il battitore che ha chiuso da leader i play off, alla vigilia dell’ultimo allenamento mercoledì pomeriggio. 

Che gara sarà con Dutto?
«Insidiosa sotto tutti i punti di vista. E’ un campo dove occorre dosare potenza e precisione, particolarmente stretto. Caratteristiche in cui si trova al meglio il loro capitano, bravo anche a sfruttare il muro essendo mancino. Sferisterio in cui ho vinto nei primi anni ma mai nell’ultima annata». 

Importante qualche consiglio dal fratello Massimo
«E’ stato battuto da Dutto nello spareggio ed eliminato ma con la Castagnolese era stato uno dei pochi ad essersi imposto durante la stagione. Già all’andata mi è stato di aiuto per analisi e indicazioni, oltre ad averlo a bordo campo come tifoso. Quasi sicuramente sarà presente anche sabato». 

Sufficiente ripetere la prova dell’andata per vincere?
«Saranno due partite completamente diverse. Si riparte alla pari, anzi le condizioni ambientali ci saranno avverse. Essendo alla sesta sfida stagionale punti di forza e deboli si conoscono reciprocamente ma non è questo un vantaggio. Conforta invece la condizione ottimale di tutta la squadra come dimostrato già all’andata dai compagni Giampaolo, Bolla e Prandi. Dovremo essere di nuovo più bravi e concreti

per guadagnare la finale». 
E poi lo scudetto
«Quella parola scaramanticamente non la voglio neppure pronunciare. C’è la fiammella della speranza che si è alimentata nel corso del post season, con l’obiettivo che cresca ulteriormente».

Ma c’è anche un 2019 che incombe con la nuova formula appena ufficializzata
«Personalmente non mi fa impazzire. Non ritengo neppure che questa novità sia la soluzione ai problemi che affliggono la pallapugno, come ad esempio la continua flessione del pubblico. Non so se aumenterà lo spettacolo ma certamente renderà più incerta la competizione. Un pericolo in più per le quadrette che potrebbero trovarsi in difficoltà nei momenti cruciali della stagione, nel giocarsi le sfide senza appello».

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