Raviola, il ragazzo col sorriso che ha scalato la vetta del balòn

Federico Raviola, 25 anni, ha vinto la Coppa Italia

Raviola, così nasce un campione. Il fair play di Vacchetto

Domani sera (alle 21) torneranno i playoff scudetto del balon: si giocherà a Cuneo (Raviola-Dutto) e a Spigno (il derby Araldica dei fratelli Paolo e Massimo Vacchetto). Venerdì tocca a Campagno-Giordano (a Canale: 20,30). E lunedì sera nel recupero della prima di ritorno dei playoff lo Spigno di Vacchettino ha vinto 11-6 a Dolcedo contro Giordano e Corino; nei playout il Bubbio Bioecoshop di Pettavino ha travolto 11-1 la Merlese di Marcarino, condannandola alla B. 

Ma ci sarà tempo per parlare di pronostici e finali. Non si è infatti ancora spenta l’eco del trionfo in Coppa Italia nella finalissima di Andora del Cuneo di Federico Raviola sull’Araldica Castagnole di Max Vacchetto detentrice del trofeo. Un successo che lancia il «terzo incomodo» del balòn, Federico Raviola, nell’olimpo di questo sport. È a suo modo un evento perchè stravolge di fatto quelle che erano le gerarchie consolidate da alcuni anni a questa parte ai vertici pallonistici. Raviola, coetaneo di Max Vacchetto, entra di diritto tra i «Fab 3» (per usare un gergo caro ai tennisti abituati alle gesta dei vari Nadal, Federer, Djokovic), ha finalmente colto quel successo in una finale che potrebbe proiettarlo in nuova dimensione pallonistica. Eliminando i due Vacchetto (Paolo, con la sua fortissima Pro Spigno in semifinale e soprattutto Massimo nella finale) Raviola ha confermato tutto quanto di buono aveva mostrato in una stagione finora da applausi. Il ragazzo col sorriso, educatissimo e umile, si era finora fatto la fama di uno forte ma che appariva spesso «incerto» nelle sfide verità, quelle da «dentro o fuori». Ha preso tante batoste dai due grandi rivali, ma si è sempre rialzato con quella ostinazione che ne ha forgiato il carattere, aiutato sicuramente dal fatto quest’anno di avere una squadra forte accanto, con un fuoriclasse navigato come Paolo Danna a fargli da spalla e anche un po’ da chioccia. Federico talento d’oro, dalla bella verve dialettica, che ora se la gioca alla pari agonisticamente con tutti. Ed ha sicuramente regalato un’emozione unica al suo primo tifoso, il padre, a volte persino ipercritico nei suoi confronti. Ora papà Ezio avrà un motivo in più per essere orgoglioso di un figlio così. 

Esce sconfitto, ma solo fino a un certo punto, Massimo Vacchetto. Quello che ha fatto finora in una stagione per lui tribolatissima dopo l’intervento alla spalla destra, ha dello straordinario. E gli fanno onore le parole dette al microfono di Fabio Gallina («Lo Sferisterio») : «Ha vinto il più forte, noi non meritavamo neppure il vantaggio iniziale». Un campione vero si misura prima di tutto dalla sua capacità di saper incassare le sconfitte, che nello sport sono un «peccato» inevitabile. Un discorso che vale anche per l’altro grande rivale, Bruno Campagno. Il gigante canalese sta attraversando un periodo d’ ombra, ma si rifarà. Stiano tranquilli gli appassionati: la corsa verso lo scudetto non è mai stata così bella e intrigante. 

Classifica playoff: Raviola e Paolo Vacchetto 24; Campagno 20; Massimo Vacchetto 17; Dutto 15; Giordano 9

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