La grande sera di “Paul” Vacchetto e dell’Araldica Spigno

Paolo Vacchetto (mercoledì sera ha giocato in maglia rossa) vincitore con merito.

IL FRATELLO DI MASSIMO PIU' PROTAGONISTA A CANALE

Batte Campagno in rimonta e con la sua super squadra si candida a giocare un ruolo decisivo per lo scudetto

Stavolta gli assenti hanno avuto torto. Anche quelli, irriducibili «granata» che hanno seguito in tv nel rinnovato (ed accogliente) bar dello sferisterio di Canale la diretta di Torino-Liverpool (1-3 per chi ama la statistica).  E sì, perchè mercoledì sera, davanti a tribune piene ma non gremite, Paolo Vacchetto e la sua Araldica Pro Spigno hanno messo a segno una delle imprese più clamorose della stagione, andando a conquistare due pesantissimi punti in chiave finale scudetto proprio sul campo del grande Bruno Campagno e della sua Torronalba. Eppure nulla, all’inizio, lasciava presagire il grande ribaltone: Campagno viaggiava sicuro, andando sul 4-1 e mettendo quella che sembrava un’irrimediabile ipoteca sulla partita. Poi tutto è cambiato perchè Vacchettino jr. (sugli spalti a incitarlo, oltre a padre, madre, all’effervescente fratellino Alessandro, anche il fratellone Massimo, di nome e di fatto, oltre allo sponsor Araldica: Claudio Manera, sempre elegante e discreto) cresceva colpo su colpo: in battuta, al rimando e in ogni zona del campo. Sostenuto, è il caso di dirlo, da una squadra superlativa, con due autentici fuoriclasse del ruolo come Miki Giampaolo (spalla) e «re» Lori Bolla a terzino. E con quel minuscolo satanasso di Lele Prandi a completare il magnifico quartetto. Squadra da finali mentre sull’altro fronte non si può dire altrettanto sulla compattezza del gruppo. Campagno e Vacchetto (ma Massimo stavolta) sono accomunati quest’anno dal fatto di dover risolvere situazioni rese a volte complicate proprio dalle giocate (non sempre impeccabili) dei compagni. Di fatto, ormai appare chiaro, ci sono due team (parliamo dell’intero cast scudetto) nettamente superiori aglio altri: quello di Spigno e quello cuneese di Federico Raviola. Ma ciò nulla toglie alla bellezza della partita, all’equilibrio, al pathos, al pubblico di Canale che ha visto l’idolo di casa raggiunto sul 5-5, superato sul 5-6, poi lo ha sostenuto fino vederlo issarsi sull’8-6 prima dell’imprevedibile, inaspettato filotto conclusivo di 5 giochi per gli acquesi. Bello tutto, anche naturalmente Campagno, atleta magnifico e sempre straordinariamente corretto. Ma ha impressionato questo Vacchetto/2: l’ex promessa del balon, che ha vissuto a lungo nell’aura di luce soffusa all’ombra di Massimo, sembra aver ora spalancato le ali. È potente, lungo in battuta e ha incominciato a gestire bene anche i momenti di difficoltà. Devono stare attenti i rivali: a cominciare dal fratello, per proseguire naturalmnete con Raviola e lo stesso Campagno, senza escludere possibili ulteriori inserimenti: Dutto?). Siamo appena agli inizi della vera «campagna scudetto». Ben venga lo spettacolo. Con un avviso agli appassionati: ogni tanto meno calcio e più balòn fa bene alla vista. E al cuore. 

 

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