Campagno: “Macché favorito. Sarà un campionato apertissimo”

Tre volte Tricolore. Bruno Campagno 27 anni leader della Canalese. Sposato con Ilaria hanno una figlia, Anna di 6 anni.

La Canalese domani all'esordio sfida l'Araldica Spigno di Paolo Vacchetto

È il grande favorito per la conquista dello scudetto (sarebbe il suo quarto personale) insieme al «rivale» per antonomasia, Massimo Vacchetto (ancora ai box dopo l’operazione alla spalla). Ma Bruno Campagno, 27 anni, garbatissimo leader della Torronalba che comincia domani la sua avventura nel massimo campionato di pallapugno ospitando a Canale (alle 15) l’«altra» Araldica, lo Spigno di Paolo Vacchetto jr, si sottrae, con la consueta educazione e un pizzico di «sana diplomazia», al ruolo di auper favorito.
Campagno, perchè non dirlo? Tutti pensano che sia lei il principale candidato al titolo....
«Magari lo sono adesso, perchè Massimo non è ancora pronto. Ma la stagione è lunga e lui tornerà: è il campione in carica: è il favorito d’obbligo».
Quest’anno i punteggi hanno rimescolato le carte: com’è la vostra squadra?
«Battaglino, che mi farà da spalla, sta dimostrando di avere enormi potenzialità. Dobbiamo solo mettere a posto alcuni automatismi. I terzini (Marchisio, Cavagnero, Gregorio) sono già collaudati. Sono fiducioso, ma la lotta per il titolo è apertissima»..
Sarà il primo campionato senza Daniele Giacosa (morto in un incidente d’auto) al suo fianco...
«Daniele non era solo il mio preparatore atletico; era tante cose, anche un sognatore. Aveva tanti progetti. È terribile sapere se n’è andato via così. Ma sarà sempre con me, mi darà forza per le mie sfide, per la vita».
Lei ora ha un nuovo preparatore che la segue al Medical Lab di Asti, Andrea Primitvi. Uno che è stato campione del mondo di kick boxing e che ha fatto parte dello staff del Milan calcio. Le sta insegnando qualche trucco del combattimento?
«Lui è uno tosto e mi allena nel modo giusto. Ma gli ho già detto che a fine stagione mi piacerebbe salire con lui sul ring per tirare qualche pugno e calcio. La vedo dura, anche se io sono 90 chili per un metro e 90. Ma la sfida fa parte di me...»
Ha ripensato a quelle due partite perse per pochissimo nell’ultima finale scudetto?
«E’ stato più bravo Vacchetto, alla fine, tecnicamente e di testa. È inutile cercare scusanti...Onore a lui»
È vero che si è affidato anche a uno psicologo come fanno ormai tanti campioni di altri sport?
«C’è un amico e professionista che mi segue ma non voglio dire chi è. Diciamo che a questi livelli ogni dettaglio può risultare decisivo...»
Al suo fianco ci sono sempre le sue due bellissime donne di casa: sua moglie Ilaria e sua figlia Anna, con quei boccoli biondi ...
«La piccola compirà 6 anni tra quindici giorni. Lei e Ilaria sono la mia luce e la mia forza...»
E il suo patron, il mitico notaio Vincenzo Toppino?
«Un grande appassionato e un grande uomo. E non lo dico perchè è il mio “datore di lavoro”.. Ogni giorno mi regala pillole di saggezza, come il tecnico Ernesto Sacco. Loro sì sono dei campioni di vita.
Ma chi vince il campionato?
«Chi sarà più bravo. Semplice, no?»
 

 

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